Comunicato #5 – Bilancio 2013: debiti occultati, crediti non riscossi, accertamenti della Corte dei Conti

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#Bilancio 2013: debiti occultati, crediti non riscossi, accertamenti della Corte dei Conti: #CampiBisenzio si gioca l’ultimo jolly

“Con il bilancio 2013 il Comune si è giocato il jolly”, queste le parole dei revisori dei conti. Vuol dire che non sarà più possibile presentare conti così disastrati: il passo successivo è il parere negativo dei revisori, il sindaco spedito a casa e un commissario a guidare il Comune.

Ma cosa è successo di così terribile? L’allarme più grosso è scattato per via di 811 mila euro di debiti occultati. In gergo si dice “debiti extra bilancio” [1], di solito si tratta di spese improvvise e imprevedibili (es. una causa legale persa), ma in questo caso sono bollette elettriche (740 mila) e spese di gestione ordinaria (70 mila). Quindi, per incompetenza o dolo, un bel po’ di bollette sono state messe sotto il tappeto sperando che non fossero viste. A novembre il Comune giurava che non esistevano debiti nascosti, i revisori dei conti li hanno invece trovati (tutti?).

Ma come è possibile? La neo-assessora De Feo non sa spiegare: “stiamo cercando di capire”. L’assessora Marini dimessasi un mese fa evidentemente non ha fatto il passaggio di consegne, oppure non sapeva, oppure sapeva ed ha taciuto. Forse è questo uno dei motivi delle sue dimissioni? Sarebbe opportuno un chiarimento. Rotolerà qualche testa o finirà tutto a tarallucci e vino?

Ma ovviamente non finisce qui. I revisori hanno allertato anche la Corte dei Conti, la quale ha riscontrato “irregolarità gravi”, avviando una procedura di accertamento [2]. In particolare si punta il dito sull’ICI 2009/2011 messa a bilancio ma non riscossa. Il che “è da considerarsi grave, sia perché contraria ai principi di sana gestione […] sia perché solleva forti dubbi sulla veridicità […] del risultato di amministrazione”.

Il fatto che le raccomandazioni formulate a suo tempo dalla Corte siano state disattese dal Comune “è considerato grave in quanto, oltre a costituire una violazione di legge, […] potrebbe degenerare in squilibrio finanziario”.

Quindi sappiate che quando il sindaco e l’assessore si vanteranno di chiudere il bilancio in positivo, stanno parlando di un bilancio illegale e di dubbia veridicità.

E in questo scenario i cittadini che fanno? Pagano, ovviamente! La pressione tributaria [3] è cresciuta del 25% nel 2013! Ogni cittadino in media paga al Comune 679 euro, a fronte dei 541 dell’anno scorso. E l’anno prima era aumentata già del 14%…

Il 29 aprile dovremo votare a favore o contro questo bilancio, secondo voi che dobbiamo fare?

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/2/28/2014-04-15_debiti-fuori-bilancio.pdf
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/1/17/2014-04-09_corte-conti-accertamento-2012.pdf
[3]http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/3/3d/Indicatori-finanziari-economici_2011-2013.pdf

Niccolò Rigacci – Consigliere Comunale M5S al Comune di Campi Bisenzio

Comunicato #4 – A Campi un ci s’ha un Euro

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Il 29 aprile il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare il bilancio consuntivo relativo all’ anno 2013.

Gli incartamenti in visione ai consiglieri comunali, propedeutici alla decisione in Consiglio, non fanno che avvalorare la tesi del “M5S” sul fatto che l’amministrazione campigiana in quanto a competenza economico-finanziaria lasci molto a desiderare.

A settembre 2013 abbiamo votato a sfavore del bilancio preventivo (preventivo? È come fare le previsione del fine settimana il sabato sera!), saremmo comunque stati contenti di cambiare la nostra opinione adesso se non fosse che, pare impossibile, le criticità del bilancio preventivo siano addirittura aumentate!

Prima fra tutte, emersa dalla relazione dell’organo di revisione, l’ente non aveva riconosciuto debiti fuori bilancio, emersi invece dalle attestazioni dei responsabili dei settori, per un ammontare di € 811’508,17 alla data del 31/12/2013. Cioé: I SINDACI REVISORI, a Novembre, CHIESERO ESPRESSAMENTE SE ERANO PRESENTI DEI DEBITI FUORI BILANCIO, TUTTI I SETTORI RISPOSERO CHE NON CE N’ERANO, E A DICEMBRE NE SPUNTANO (DAL NULLA?) 811’508,17€. Su questo punto i Sindaci revisori erano molto adirati e hanno detto che far risultare tutti questi soldi come “debiti fuori-bilancio” è stato come giocarsi un jolly che non verrà mai più usato.

Il Dottor Nucci, che rispondeva alle domande sul bilancio che gli ponevamo in Commissione, su questo punto ci ha detto che ha causa di questi 811’508,17€ “non c’è stata una rappresentazione veritiera e corretta della situazione dell’ente”. Lo stesso Dottor Nucci ha estratto dal cilindro un’altra frase illuminante “C’è STATA UNA SOPRAVVALUTAZIONE DELLE ENTRATE E UNA SOTTOVALUTAZIONE DELLE SPESE”.

Con questo precedente, il bilancio non rispecchia la reale situazione economica del Comune di Campi tanto che il sedicente avanzo di amministrazione di € 1.882.980,71 scende a poco più di un milione.

Durante la Commissione Consiliare sul tema, che si è tenuta il 22/4/14, abbiamo chiesto che venisse fatta chiarezza su questi debiti fuori bilancio per capire a cosa si riferissero; ci risultava difficile infatti credere che un ammontare del genere si potesse riferire esclusivamente a situazioni straordinarie e non prevedibili, come in realtà dovrebbe essere. La risposta è stata che questa spesa imprevista derivava dalla fornitura dell’energia: delle bollette del 2012 non previste in bilancio, non coperte e quindi denunciate alla Corte dei Conti dagli stessi Sindaci revisori. Certo! E’ una spesa imprevedibile quella della fornitura dell’energia! La neo Assessore De Feo con la delega al bilancio ha concluso con un filosofico “cercheremo di capire meglio”… C’è stata un’incompetenza grave o un dolo?

Altra nota dolente è la scarsa capacità di riscossione dei tributi nel corso dell’esercizio, in particolare la previsione di riscossione dell’ICI pregressa, pari a € 400.000, è stata disattesa al 100%; cioé: il Comune aveva previsto di riscuotere 400’000€ con questa voce e ne ha riscossi zero!

Inoltre, la pressione tributaria aumenta di circa il 30% rispetto al 2012 (i dirigenti danno questa colpa alla TARES) e questa situazione, unita alla difficoltà di riscossione, chiude il quadretto variopinto di un’amministrazione che aumenta sì le tasse ma poi non è capace di riscuoterle.

P.S.: tutto l’avanzo di quest’anno è stato vincolato per coprire i debiti pregressi, quindi “a Campi un ci s’ha un euro!”.

Gruppo stampa

Comunicato #3 – E questa sarebbe la nuova Giunta campigiana?

nuova giunta

– Sindaco Emiliano Fossi: “Segretario del partito dei Ds Unione Comunale di Campi Bisenzio per 4 anni, Consigliere comunale e Capogruppo durante la Giunta Chini, membro della Segreteria metropolitana fiorentina dei Ds responsabile della Comunicazione e organizzazione, dal 2004 è Assessore di Campi Bisenzio.” Nell’ultima Giunta si occupava delle scuole campigiane e dando un’occhiata allo stato in cui si trovano, la promozione a Sindaco è stata obbligatoria! ANCORA LUI?

– Vicesindaco Monica Roso: “E’ stata membro della direzione dei DS e lo è di quella del PD. Dal 2004 al 2008 è consigliere comunale e dal 2008 al 2013 è prima vicepresidente poi presidente del Consiglio Comunale di Campi Bisenzio.” Quando in Consiglio Comunale gli abbiamo chiesto se il Comune, quando dava i rimborsi spese alle associazioni, chiedesse fatture/scontrini/ecc… Dopo alcuni momenti di silenzio e sguardi col Sindaco, ci ha risposto che i soldi a Campi si danno in base ai preventivi che fanno le associazioni (punto). COMMERCIALISTA.

– Assessore Vanessa De Feo: “Pagina in costruzione. Ci scusiamo per il disagio.” Il Sindaco l’ha paragonata a Pizarro in un similitudine calcistica durante l’ultimo Consiglio comunale. Lavora all’ ANCI e si è messa in aspettativa per fare il Consigliere Comunale a tempo pieno… Dopo qualche mese è diventata Assessore a tempo pieno… Mentre SEL gli chiedeva di non accettare la carica da Assessore, lei già pubblicava foto e ringraziava i complimenti che gli arrivavano per il nuovo incarico. IGNAVA.

– Assessore Eleonora Ciambellotti: Giovane e senza esperienze politiche alle spalle.

– Assessore Riccardo Nucciotti: “Assessore dal 1999 al 2004, Presidente del Consiglio Comunale dal 2005 al 2007; nella precedente legislatura ha ricoperto il ruolo di Capogruppo della Lista “Buon Futuro” in Consiglio Comunale.” Alla nostra richiesta di inserire i cestini di raccolta differenziata all’interno dei parchi e nelle piazze per avvicinare i cestini alle persone, ci ha risposto che sarebbe meglio che le persone si avvicinassero ai cestini; magari uscendo dai parchi e dalle piazze?. ECOLOGISTA ALTERNATIVO.

– Assessore Roberto Porcu: “Ha iniziato la sua esperienza di militanza politica con nel 2007 con l’Italia dei Valori. L’anno successivo viene eletto Consigliere Comunale presso il Comune di Campi Bisenzio ed è membro del direttivo provinciale dal 2008 al 2013. Dal 2010 al momento della nomina ad Assessore alle Politiche Sportive e Gemellaggi ricopre il ruolo di segretario cittadino IDV.” La sua delega alla “promozione delle Attività Sportive” non deve essere per niente facile in una Campi Bisenzio che dal punto di vista degli impianti sportivi pubblici (pensiamo a piscine comunali o palazzetti dello sport) diciamo che non è proprio all’avanguardia. Promise bandi di gara pubblici per l’affidamento di alcuni parchi pubblici entro il Dicembre 2013 che ancora stiamo aspettando. CON CALMA.

– Assessore Luigi Ricci: “È stato consigliere comunale presso il Comune di Campi Bisenzio nell’ultima legislatura. Attualmente è Assessore”. Lavora presso “Casa s.p.a. – la società che progetta, realizza e gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica” e come Assessore si occupa di “Sociale, Sviluppo Economico e Migranti”. Più che di un eventuale conflitto di interessi qui si parla di un sicuro INTERESSE UNICO.

– Assessore Stefano Salvi: “È stato consigliere comunale dal 1990 al 1995 presso il Comune di Campi Bisenzio e assessore per le due legislature successive. Attualmente è Assessore all’Urbanistica e alle Politiche del Territorio, e all’Edilizia Privata.” HIGHLANDER – ALLA FINE NE RIMARRà SOLTANTO UNO (lui).

Gruppo Stampa

 

Migliaia di euro rimborsati sulla fiducia e senza scontrino

Oltre ai laboratori civici organizzati in campagna elettorale, l’amministrazione persevera con questa iniziativa fallimentare anche dopo l’insediamento della giunta, giustificandone la fattibilità con il principio della democrazia partecipata, tema nella realtà totalmente sconosciuto al Sindaco Sovrano Fossi che si fa regista, con diversi attori suoi affini, delle due giornate dei CampLab, individuandone a priori, argomenti, moderatori e ci viene da pensare… soluzioni?finanza

Ma la gente mica è scema, l’hanno capito già da prima delle elezioni quel 49% di persone che non si sono neanche recate alle urne che non ci sono margini per i cittadini per decidere niente, ci sono però 60 irriducibili amici e parenti (e magari qualche ignaro) che partecipano a questi eventi anche a ottobre 2013.

Il successo oceanico di cotanta partecipazione non può però essere gratis, chi pagherà le spese dei moderatori, i loro pernottamenti, i buffet, un bel gruppo musicale a rallegrare l’evento, spese varie di tipografia e spille nonché 228 € di lapis, che posto un costo di 1 € l’uno, fa la bellezza di quasi 4 lapis per ognuno dei 60 partecipanti (ma quanto cavolo hanno scritto???). La risposta è semplice e nemmeno ci sorprende, pagheranno i cittadini!

Ma c’è di più, il Comune non ha le competenze per organizzare due giornate di riunione (ci chiediamo quali sono le competenze del Comune) e allora si dà tutto in gestione esterna ad una bella Società Sportiva Dilettantistica, che, tra una lezione di tennis e l’altra, ha evidentemente tutte le professionalità per sbrigare le pratiche burocratiche che mancano al Comune. Ed ecco che la Società accetta l’incarico da parte del Comune per l’organizzazione di questo teatrino alla modica cifra di € 8.550, che gli vengono corrisposti a titolo di rimborso spese dal Comune senza, ciliegina sulla torta, uno straccio di fattura, scontrino o ricevuta ma sulla base di una mera richiesta di rimborso, peraltro nemmeno protocollata, stile lista della spesa al supermercato!

Poteva bastare? No! Sui mirabolanti risultati di questo evento ci stampiamo pure 1500 copie di un libro che nessuno leggerà mai; una copia ogni 42 abitanti per la bellezza di 7.200 euro! Sarà un’impresa trovare a chi regalarlo, facilmente resterà a intasare gli scaffali del Comune.

Quindi cittadini l’invito che vi facciamo è quello di presentare al Comune una richiesta di rimborso per spese varie, non importano preventivi, pezze di appoggio, fatture, basta la fiducia e vedrete che il Comune ve le rimborserà… ma attenzione, prima però dovrete assicuravi di essere dalla parte “giusta” della politica campigiana!

Simona terreni 

https://www.facebook.com/pages/Terreni-Simona-Consigliere-comunale-Campi-Bisenzio/172007199662930

Comunicato #1 – Nascita “Gruppo stampa”

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E’ passato un anno da quando siamo riusciti ad inserire due cittadini a “5 Stelle” in Consiglio Comunale anche a Campi Bisenzio.

Nelle Amministrative del 2008 non esistevamo nemmeno come lista “Movimento 5 Stelle”, in quelle del 2013 abbiamo preso 1645 voti, più di tutti gli altri partiti ad esclusione del “PD” ed “Emiliano Fossi Sindaco”, che comunque si dimostrarono in caduta libera (Chini prese 2927 preferenze in più rispetto a Fossi).

Gli incontri con i cittadini (meetup), che teniamo settimanalmente, ci hanno fatto crescere molto e nell’ultimo meetup è stato deciso, con la votazione palese per alzata di mano dei presenti, di ottimizzare ancor meglio l’utilizzo delle nostre energie creando un “gruppo stampa” che alleggerisca il lavoro che fanno i nostri due Consiglieri.

Le nostre assemblee sono pubbliche! Non abbiamo nessuna tessera! Online potete vedere: quanti siamo, chi partecipa, di cosa si parla, se l’assemblea è piaciuta o no ai partecipanti! Sono gratuite o autofinanziate a livello locale! Concetti sconosciuti a TUTTE le altre forze politiche.
http://www.meetup.com/MoVimento-5-stelle-Campi-Bisenzio/

Ognuno può dare il suo contributo! Siamo già milioni, ma c’è bisogno anche di te!

Partecipa a un nostro meetup, il primo punto all’ordine del giorno è sempre “presentazione dei nuovi iscritti” perché ogni settimana ci sono cittadini che non ce la fanno più ad essere presi per il culo e vogliono capire cosa gli sta succedendo intorno.

Gruppo stampa

A chi serve l’emergenza di ‪via dei Confini‬?

cantiere Pochi giorni fa ho scritto dei consiglieri di maggioranza che non sanno decidere se il senso unico in via dei Confini sia un tentativo da fare per alleviare i disagi oppure no. Gli stessi non hanno invece alcuna esitazione ad approvare appalti se le cifre in gioco sono da capogiro.

Dopo il Consiglio comunale di giovedi la faccenda è ancora più chiara: quei consiglieri che in 5 mesi non hanno ponderato abbastanza su un senso unico, in appena una settimana hanno capito che modificare la convenzione per il Piano Complesso PCI3 era cosa buona e giusta; si tratta di 55.000 metri cubi tra nuovi palazzi e negozi [1], con annesse strade, parcheggi, infrastrutture.

Tanto per dirne una: il consigliere Paolieri prima di avallare il senso unico vorrebbe vedere l’analisi dei flussi di traffico, ma per urbanizzare 90.000 metri quadri di terreno ne fa tranquillamente a meno!

Ecco che l’esasperazione dei cittadini di via dei Confini diventa pure utile! Il ricatto è questo: te Comune mi fai riempire il territorio di cemento e io plazzinaro ti costruisco la bretellina per alleggerire il traffico! Per fare bella figura ti ci metto dentro anche una scuola e il campo di calcio…

È scattata quindi la nuova promessa: il Comune esproprierà i terreni per far costruire la nuova strada entro il 31/03/2015. Vi ricordate la promessa del 30/06/2013? E quella del 31/12/2013? Avvertite un certo senso di déjà-vu?

Ma questa forse è la volta buona, che i cittadini restano fregati per davvero! Infatti finora tutto era saltato perché non si riusciva a far quadrare le necessarie garanzie (fideiussioni) dell’intera opera per via dello stato precario delle ditte attuatrici oppure per il fatto che il Comune non riesce ad espropriare i terreni. Ecco che viene in soccorso una leggina: si spezzetta la fideiussione separando l’opera privata da quella di interesse pubblico. Vuol dire, ad esempio, che se il Comune non riuscisse ad espropriare i terreni la bretellina non verrà costruita e nemmeno intascherà la fideiussione, ma il privato continua a costruire indisturbato i suoi immobili!

C’è di più: il Comune non paga direttamente per la bretellina, ma fa un bello sconto ai costruttori sugli oneri di urbanizzazione. Con questo escamotage si evita di fare una gara pubblica, con tutti i dubbi relativi alla legittimità dell’operazione e sulla qualità del risultato finale.

Il provvedimento è stato approvato in Consiglio con il voto favorevole e l’entusiasmo di tutta la maggioranza.

Ma questi politici fanno gli interessi di chi?

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/index.php/Piano_Complesso_di_Intervento_3_-_La_Villa

Via dei Confini‬ a Campi Bisenzio‬: l’ostinazione di non fare

La protesta dei lenzuoli per il senso unico

Che via dei Confini sia un inferno di traffico, rumore, veleni da respirare lo sa bene chi ci vive: il Comitato dei lenzuoli è la voce di questi disperati. Lo sa bene anche l’amministrazione che ha imposto i divieti (30 km/h e no camion), ma poi si guarda bene da farli rispettare.

I problemi sono gravi al punto tale che l’ex sindaco Chini aveva promesso di trovare qualcuno che costruisse la “bretellina di Capalle” (inizio lavori promessi per giugno 2014), ovviamente gli imprenditori volevano in cambio costruire un bel po’ di nuovi palazzi. Ma erano solo balle da campagna elettorale: non si sono trovati gli imprenditori (mezzi falliti) né si sono espropriati i terreni.

Il senso unico non sarà la migliore delle soluzioni, ma costa quasi nulla e può alleviare i disagi, per questo a ottobre 2013 presentammo una mozione in Consiglio. Entro febbraio il sindaco avrebbe dovuto illustrarne la fattibilità e i consiglieri decidere.

A che punto siamo? La Commissione ambiente si è riunita ormai per la terza volta, ha brillato per latitanza l’assessore che si è visto 5 mesi fa solo una volta. L’assessore è stato sostituito da due settimane, ma nulla è cambiato.

I consiglieri hanno studiato i progetti realizzati dal Comitato di cittadini, sono state discusse alcune varianti, ma la voglia dei consiglieri di maggioranza di rimandare e di affossare tutto emerge con forza.

Ad esempio Paolieri (PD) lamenta che non si può decidere senza uno studio sul flusso del traffico. Ma quando mai il Comune ha fatto questi studi? Il centro storico è stato riaperto “per tentativi” (parole del sindaco), senza studiare un bel nulla! E i dati sui veleni che si respira (ma nulla sappiamo) sono meno importanti? E il rumore? L’unico dato disponibile è del 2005, che attesta un “potenziale rischio per la salute umana”. Per Paolieri vale il principio di precauzione all’incontrario: teniamoci i rumori (e i veleni) perché non sappiamo come funziona il traffico!

Anche Loiero (PD) e Ridolfi (IDV) voterebbero contro al senso unico, perché non sono convinti; al punto tale di non voler neanche fare una sperimentazione! Però se ci fosse stato da spendere qualche milione per gli appalti della bretellina scommettiamo che si sarebbero sbracciati a favore? Con buona pace degli studi del traffico che comunque non si farebbero.

Questi politici sono incapaci di dare risposte ai cittadini! Sono capaci solo di farsi corrompere gratis quando c’è da distribuire soldi per grandi appalti o per far arrivare un po’ di quattrini mascherati da rimborsi là dove si costruisce il consenso, oppure per assegnare qualche incarico retribuito agli amici. Il resto è solo marketing per promuovere sé stessi: dalle feste di Natale alla riapertura del centro.

Il caso amaro di CampLab

CampLabCome forse sapete, o magari non sapete, durante la campagna elettorale delle amministrative del 2013, l’allora candidato Fossi si era inventato i CampLab, i laboratori civici che avrebbero permesso la partecipazione dei cittadini alle scelte programmatiche del candidato medesimo e del di lui partito. Ora, la partecipazione dei cittadini al governo è sempre una bella cosa; è un valore costituzionalmente protetto, ed è una cosa su cui ci si è interrogati a lungo e seriamente, a cominciare dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, ma anche in Italia, dove il tema derivato da Porto Alegre aveva ispirato il movimento del Nuovo Municipio nella cui carta c’è scritto, papale papale, che il nuovo comune partecipato intendeva trasformare gli enti locali da luoghi di amministrazione burocratica in laboratori di autogoverno. Nulla di tutto ciò nei CampLab del Fossi, molto più alla buona, alla viva il parroco insomma, dove ci si riuniva su temi decisi non si sa da chi, un po’ in famiglia (tra simpatizzanti, leccaculo e aspiranti tettatori della futura amministrazione); nulla c’era del tentativo audace e orgoglioso del nuovo municipio del farsi istituzione della partecipazione. Erano più incontri in famiglia, insomma, a far finta di discutere di politica. La riprova era infatti che, a rifletterci seriamente, come strumento di partecipazione i CampLab avevano fatto acqua da far paura, peggio dell’alluvione del ’66; Fossi le vinceva sì le elezioni, ma con il passo del gambero, perdendo 2.917 voti rispetto alle precedenti consultazioni amministrative (22,97% in meno). A voler essere coerenti, insomma, bisognava dedurne che non solo i CampLab non avevano aumentato la partecipazione dei cittadini (i votanti erano precipitati dall’84% al… 51%), ma nemmeno degli elettori del PD. Una roba da lasciar perdere insomma.

Libertà è partecipazione… quasi

E invece no; Fossi stupisce tutti e spariglia; i CampLab sono un modello di partecipazione e vanno reiterati oltre la fine della campagna elettorale. Uno potrebbe obiettare che non è che ‘sti CampLab abbiano dato tanto buona prova, e che se uno volesse aumentare il tasso di partecipazione, meglio varrebbe introdurre alcuni strumenti consolidati che altrove invece hanno dato buon esito, e che peraltro sono già stati approvati dal consiglio comunale; tipo il bilancio partecipato, per dirne uno. Ma troppa partecipazione è troppa; meglio puntare sui più tranquilli e soporiferi CampLab. E così nell’ottobre 2013 i CampLab resuscitano come Lazzaro dalla tomba e sono oggetto di due giornate, che hanno lo scopo di creare 4 cabine di regia con diversi attori dove si parlerà, secondo il divisamento dell’amministrazione, di innovazione, territorio, beni comuni e servizi dei cittadini per elaborare proposte che diventeranno “atti di governo”. Intanto parlano loro; a questi due giorni intervengon il Fossi medesimo, il vicesindaco, il presidente del consiglio comunale, un sacco di gente che non si capisce che cazzo c’entri: certo Massimo Giusti, certo Leonardo Sacchetti, certo Ernesto Ferrara, certo Andrea Savelli, certo Cristiano Lucchi, certo Angelo Cimarosti, certo Rosario esposito La Rossa, certo Falco Joannes Bargagli Stoffi. Per ora partecipano questi qui. Poi a novembre 2013 partono i famosi CampLab, che ripetono più o meno la macchietta della campagna elettorale, forse anche meno; ma che sono lo stesso un grande successo, tanto che la Giunta rileverà con soddisfazione estrema che agli incontri hanno partecipato in media ben 15 persone –circa. Essendo 4 gruppi, 60 persone –circa. Sai che partecipazione. Però c’è soddisfazione; i facilitatori dei 4 gruppi si presentano tutti insieme a Villa Rucellai l’11 dicembre 2013 e presentano i materiali usciti dai gruppi medesimi, che la Giunta si studia come le cose sante e a verificare la fattibilità tecnico/amministrativa delle proposte partorite dai valorosi 60. E qui c’è il trucco; si tratta delle stesse modalità previste dal bilancio partecipato, che però, dove lo fanno come dio comanda, il momento assembleare è organizzato e controllato dai cittadini stessi, mica dai facilitatori e dai coordinatori scelti dal comune nell’ambito della prosecuzione della campagna elettorale e sotto il benevolo e paterno controllo dell’amministrazione che decida i temi su cui si deve discutere. Dove lo fanno così? Per esempio al VII Municipio di Roma (dove infatti i cittadini mettono becco sulla politica edilizia, e perciò le assemblee contano centinaia di partecipanti, mica 60). Se la storia finisse qui, sarebbe la narrazione del tentativo piuttosto miserevole dell’amministrazione Fossi di darsi una patina di democrazia partecipativa, che fa finta di essere tanto tanto inclusiva tanto le decisioni prese nelle segrete stanze, e quelle chi le mette in discussione?, e che costa poco. Costa poco? Ahimè, non sarà nemmeno così.

Un infortunio amministrativo

Il successo oceanico di cotanta partecipazione e la compiuta democraticità dell’amministrazione campigiana non può mica essere gratis, no? Le giornate del 19-20 ottobre chi le paga, visto che devono venire tutti questi tizi che non si sa che cazzo c’entrino, ma che fanno figura? E chi le pagherà? Ma il comune, che pure ha una pletora di personale, ma che mica può mettersi a organizzare queste cavolo di giornate per conto suo. Si dà tutto in outsourcing, con la solita formula dell’associazione di volontariato disponibile. Dunque c’è da prenotare qualche albergo (il comune non lo può fare da sé), c’è da richiedere i permessi previsti per legge (molti dei quali li dà il comune, che però non lo può fare lui lì), da pagare la SIAE (boh.. perché la SIAE?). Ora, se il comune non lo può fare, chi meglio di una bella Società Sportiva Dilettantistica, iscrizione al Coni n. 145782, al secolo la Polisportiva 2M, che evidentemente per queste pratiche burocratiche ha tutte le professionalità che mancano al comune. La Polisportiva medesima, con lettera del 26 settembre 2013, accetta di organizzare il tutto per conto del comune dietro regolare corresponsione del rimborso spese. E la giunta, con delibera 214 del 1 ottobre 2013, delibera di affidare alla polisportiva l’incarico. La Polisportiva ottempera, l’amministrazione scrive tutta giuliva del successo oceanico di tutti questi tizi che si continua a non sapere che cazzo c’entrino; e nel frattempo, il 15 ottobre 2013, il responsabile dello Staff del sindaco (componente del gruppo di amici incompetenti) Carlo Andorlini, determina l’impegno di euro 10.400,00 per coprire il rimborso spese che prima o poi la Polisportiva esigerà. Ora, la determina è, dal Dgls. 165/2001, l’atto di spesa nel quale si sostanzia l’autonomia del dirigente. Solo un dirigente può assumere una determina nell’ordinamento della Pubblica Amministrazione italiana. E se Andorlini, voluto personalmente dal sindaco, è stato inquadrato come dirigente, vuol dire che ha certe capacità. Perché allora la determina comporta un impegno di spesa se la Polisportiva non ha minimamente quantificato le spese che occorreranno per l’organizzazione della manifestazione? Alla lettera del 26 settembre non è infatti allegato alcun preventivo dettagliato e di solito le determine si assumono quando è certa la cifra da impegnare. Se non si sa quando si spenderà, come capita per le riparazioni urgenti in cui non c’è tempo per chiedere preventivi, si assume la determina quando c’è la fattura. Invece Andorlini impegna 10.400,00 euro. Come esce fuori questa cifra, se la manifestazione si deve ancora svolgere e i giustificativi di spesa ancora non ci sono? E perché solo 6.400,00 dei 10.400,00 sono impegnati sul capitolo di spesa 400 sc 01 “spese per attività culturali” mentre il resto (4.000,00 euro) va sul capitolo 697 “contributo per attività e sviluppo dell’associazionismo”? Si tratta di un infortunio amministrativo o è un compenso a nero gabellato come rimborso spese?

Liber viene da Liberare

La lettura dei libri, si sa, è attività propria degli uomini liberi, perché rende liberi. E siccome il solito Andorlini è uomo colto e sa che “la partecipazione sia come cultura del civismo e della corresponsabilità sia come impegno che nasce dal continuo e costante confronto con la gente” è il punto qualificante di questa Amministrazione, bisognerà proprio divulgare tutto il ricco, ricchissimo materiale prodotto dai valorosi 60 realizzando un libro, Di qui, oltre ad avere già speso la bellezza di venti milioni di vecchie lire per questa amenità, ecco la seconda pensata: chiedere alla IDEST quanto possa costare la stampa di un numero limitato di copie di un simile volume. La IDEST risponde con lettera del 18 dicembre 2013, stavolta con un preventivo come Dio comanda, offrendosi anche di fare il lavoro di editing (evidentemente l’italiano anzi l’itagliano zoppicava). Quindi, come da determina n. 1 del 24 dicembre 2013, un numero limitato di… 1.500 copie costerà altre 7.200,00. Ora, chi conosce un po’ l’ambiente librario sa che nella saggistica la vendita di un testo va dalle 500 alle 1.500 copie; un saggio che venda 500 copie è un successo, mentre un saggio che ne venda 1.500 è un grande successo. Ciò detto, realisticamente, quante copie ci si può aspettare che venda il libro dei magnifici 60? La risposta è ovvia: zero. Ai cittadini non gliene frega nulla, sennò sarebbero intervenuti ai CampLab medesimi. Ai 60 forse, ma comunque 1500 diviso 60 fa 25 copie a testa. Troppe anche per loro. Dunque è facile prevedere che anche questa tiratura finirà in qualche scantinato, come tante altre precedenti, per la gioia di topi e di tarli –a parte le copie regalate dal sindaco a varie personalità con cui si illuderà di fare bella figura (perché la personalità butterà subito il libro nella differenziata). E con questo il totale va a 17.600,00 euro: 35 milioni delle vecchie lire, troppi per l’ego ipertrofico di una classe politica che magnifica se stessa a spese nostre e che maschera appena la propria insipienza amministrativa, producendo determine farlocche e rimborsi spese dietro la presentazione di nessun giustificativo di spesa. Secondo noi le spese oggetto di rimborsi (ricordiamo ancora una volta che si tratta di soldi pubblici) devono essere tutte documentate con fatture e scontrini per comprovarne la spesa effettiva sostenuta dall’associazione. Ma, come ci ha detto una volta il sindaco in persona, questo è il nostro stile amministrativo. A parte che ci sembra uno stile amministrativo un po’ del cazzo, più da Re Sole che da amministratore tenuto, come da codicistica, al buon senso del padre di famiglia, è proprio questo il guaio. E’ uno stile amministrativo. Per cui se qui sono ancora solo 17.400,00 euro, poi si passa alla disinvoltura con cui si affidano servizi e lavori alle varie associazioni di volontariato, citiamo l’associazione anziani, tanto per non fare nomi che becca € 97.000,00 Esentasse. Diconsi novantasettemila (determina 165 del 24/12/2013) per attività varie di natura sociale e di sorveglianza spazi pubblici. E qui dal caso si passa ai casi. Amari!