Emergenza abitativa

Il problema interessa anche la stampa

Il MoVimento 5 Stelle si è attivato su questo tema a seguito di segnalazioni pervenute direttamente ai gazebo da cittadini in difficoltà e a seguito di articoli sulla stampa locale. Per alcuni casi che arrivano ad occupare le pagine dei giornali, quanti sono i drammi che vengono vissuti in silenzio?

Quesito a risposta immediata

Il 24 ottobre 2013 la consigliera Simona Terreni presenta un quesito in Consiglio Comunale, rivolgendosi al sindaco e alla giunta:

  • per sapere se conoscono il numero delle situazioni di disagio e a quante di queste hanno dato risposta;
  • per sapere se si renderanno disponibili a favorire l'attivazione di una serie di provvedimenti per rispondere alle situazioni più critiche con azioni immediate che garantiscano il diritto alla casa e quali sono queste azioni;
  • per sapere se intendono verificare il grado di efficienza attuale dell'ufficio preposto all'edilizia popolare e se sono previste delle azioni di controllo successive all'assegnazione delle unità abitative popolari volte a verificare che le condizioni reddituali reali dei cittadini che usufruiscono attualmente di alloggi popolari siano quelle dichiarate;

Riunione di Commissione

Il giorno 6 novembre 2013 viene convocata una riunione congiunta della Commissione 5 Cultura e attività sociali e Commissione 6 Pari opportunità, l'assessore Luigi Ricci relaziona sul tema, illustrando quali sono i provvedimenti del Comune per affrontare il problema abitativo.

Casa popolare

Bando per case popolari, stilato in base a dei requisiti, va a formare una graduatoria. Quando si libera un alloggio (decadenza, morte, ecc.), questo viene assegnato. Anche per il primo in graduatoria non ci sono certezze sulla data di assegnazione. Ci sono anche alloggi liberi, ma non consegnabili perché non agibili. Rischi di occupazione abusiva con iter lunghi di recupero.

L'assegnamento tiene conto dei metri quadri e della composizione del nucleo familiare, quindi a volte qualcuno più basso in graduatoria ottiene l'alloggio prima.

A Campi Bisenzio risultano disponibili 567 alloggi, quasi tutti a canone sociale (tra i 12 e i 557 euro/mese, con una media di 99). Reddito medio 5600 euro/anno. Un totale di 1605 persone in affitto. Statistica sugli occupanti: nati in italia 81%, 13% non-UE, 5% UE.

Con un reddito oltre i 48.000 euro/anno si esce dal diritto alla casa popolare. La manutenzione delle case si paga con il canone.

Alloggi Comune Garante

Con la denominazione Comune Garante si identificano 12 alloggi dove il Comune si impegna a pagare il canone d'affitto se l'inquilino non riesce, il proprietario si impegna a calmierare il canone, ecc.. Il provvedimento è entrato in vigore nel 1999, ma secondo la giunta non è efficiente e probabilmente verrà dismesso.

Contributo affitto

Erogato di solito alla fine dell'anno, sulla base di un bando.

Alloggi sfitti e occupati abusivamente

Alloggi sfitti: 700 a Campi (dato di qualche anno fa). Non si sono trovate forme per favorire l'incontro fra domanda e offerta.

Occupazioni abusive in questo momento non ci sono a Campi, un caso in passato durato un mese.

Altre situazioni di emergenza

Le altre situazioni di disagio (madre con minore, ecc.) passano dai Servizi Sociali, usando poi risorse della Società della Salute e del Comune.

L'Assessore dirotta le richieste ai servizi sociali. Possibili interventi:

  • Affittacamere
  • Case-famiglia
  • Situazione temporanea nei 7 alloggi temporanei (alloggi parcheggio)

A volte i servizi sociali determinano che non c'è da intervenire se la "rete sociale" dell'individuo o famiglia può fare fronte.

Il servizio di assistenza sociale può attraversare periodi di difficoltà a causa delle carenze di organico (personale in maternità, ecc.).

Lettera aperta alla Giunta

Il 13 dicembre 2013 i consiglieri del M5S scrivono una lettera aperta al sindaco Fossi e all'assessore Ricci per rinnovare l'appello sul problema casa, perché nessuna azione efficace è stata attivata dall'Amministrazione.

La risposta del sindaco è desolante: non è possibile fare meglio perché mancano strumenti e risorse (per quanto riguarda le risorse i cittadini possono decidere se da queste Spese varie magari si poteva stornare qualcosa per l'emergenza casa). Per l'ennesima volta ci si nasconde dietro le responsabilità della politica centrale, senza un cenno al fatto che la sua parte politica sia attualmente al Governo e lo sia stata per quasi 7 anni negli ultimi 15. Senza vergogna e sfidando il senso del ridicolo si arriva ad esortare i parlamentari del MoVimento 5 Stelle a fare qualcosa!

Relazione del Comune su emergenza abitativa

In risposta al quesito del 24 ottobre 2013, in data 13 dicembre 2013 l'Amministrazione comunale produce una relazione che illustra il quadro degli interventi a sostegno dei cittadini con problemi abitativi:

Presidio del MoVimento 5 Stelle davanti al Comune

 
Piazza Dante, la notte del 28 gennaio 2014

A fine gennaio gli attivisti del MoVimento decidono di trasformare il gazebo settimanale con cui incontrano i cittadini in un presidio permanente centrato sul tema dell'emergenza abitativa. Con un comunicato stampa annunciano che il presidio in piazza Dante inizierà il 28 gennaio 2014, in concomitanza della seduta del Consiglio comunale. Il presidio inizialmente previsto della durata di 48 ore, verrà esteso per ben tre notti, nonostante le temperature estreme (-3 gradi la prima notte) e i nubifragi incessanti dei giorni seguenti.

Saranno tre giorni di dibattito ininterrotto fra attivisti, cittadini di passaggio e persone che vivono sulla propria pelle il problema casa.

Consiglio Comunale straordinario

Il commento del portavoce Niccolo Rigacci sul Consiglio comunale straordinario del 25 febbraio 2014.

Il Consiglio comunale sull'emergenza abitativa ha avuto due anime: da una parte le persone (tante quelle presenti!) che vivono l'emergenza sulla propria pelle: famiglie sotto sfratto, liste di attesa infinite per gli alloggi popolari, contributi affitto in ritardo, persone senza casa alle quali né i servizi sociali né gli interventi ordinari sanno dare una risposta. Dall'altra parte il mantra ripetuto a più voci dell'edilizia popolare, ben rappresentata in aula da Casa Spa, la società che gestisce il business dell'edilizia ERP per oltre 30 Comuni.

Ha aperto i lavori Luigi Ricci, nella veste di assessore alle politiche sociali (e con un contratto triennale per Casa Spa), seguito da Luca Talluri (presidente di Casa Spa) e Vincenzo Esposito (direttore di Casa Spa). Abbiamo ascoltato i numeri dell'edilizia popolare - circa 550 alloggi a Campi - e ci è stato detto che il nostro Comune è allineato se non migliore degli altri limitrofi.

Hanno preso la parola anche Susanna Meini di Sunia, Vincenzo Simoni di Unione Inquilini e Lorenzo Bargellini del Movimento di Lotta per la Casa, che hanno ben descritto la tragedia. Otre 300 famiglie che chiedono aiuto, una media di tre sfratti con forza pubblica al mese (ma il numero esatto e il calendario è segreto). Si è detto che di fronte a questa emergenza il sindaco ha l'obbligo istituzionale di intervenire, come di fronte a un terremoto. Si è ribadito che le attuali norme che assegnano le risorse spesso sono ingiuste per la realtà del lavoro nero.

Nel nostro intervento abbiamo detto che non è accettabile la latitanza dell'assessore; forse a causa del suo doppio incarico (retribuito con 1.756 euro mensili dal Comune e 1.250 da Casa Spa [1][2]) non trova il tempo per ricevere i cittadini se non con attese di oltre un mese, facendo perfino rimpiangere il vituperato predecessore Mengozzi. Nel più perfetto stile italiano si ignorano i quotidiani segnali di allarme, salvo poi - a tragedia avvenuta - stracciarsi le vesti e invocare misure straordinarie di emergenza. E tutti sappiamo che nell'emergenza i controlli vengono meno e si spalancano le porte a speculazioni e malagestione.

Abbiamo chiesto di tamponare l'emergenza: tagliando poche spese superflue si può facilmente quadruplicare gli interventi di prima emergenza, che pure ci convincono poco per economicità (le soluzioni presso gli affittacamere costano il triplo di un normale affitto!).

Abbiamo chiesto di reperire immobili pubblici non già per matrimoni e congressi (queste le grandi pensate dei CampLab! [3]) bensì per l'emergenza abitativa.

Abbiamo chiesto che le associazioni siano indirizzate su questo problema: non è pensabile che esistano i corsi di ginnastica per anziani, ma se una persona non sa dove dormire una notte trovi tutte le porte chiuse!

Abbiamo chiesto che il Comune si faccia promotore di iniziative tra inquilini e proprietari per sbloccare il patrimonio di 500 e passa alloggi sfitti di proprietà privata. Con quale coraggio si pensa di investire in nuova edilizia mettendo mano a chissà quali fondi, consumando altro territorio e con tempi incompatibili con l'emergenza, quando esiste un patrimonio inutilizzato così vasto?

Purtroppo la conclusione del sindaco è stata deludente: sull'emergenza immediata risposte zero! Per il futuro si andranno a cercare soldi coinvolgendo Regione, Casa Spa Banche e CNA per realizzare interventi in tempi e modi non meglio precisati.

Rassegna stampa