Puzzo di Case Passerini: nessuno difende i cittadini

2017-09-30_puzzo-passerini_lblL’ARPAT ha richiesto “provvedimenti urgenti” perché questa estate il puzzo di Case Passerini è stato superiore alla norma e poteva “determinare gli effetti irritativi” che i cittadini hanno fortemente lamentato. Vale la pena leggere le carte [1] e [2] per capire come è andata e in che mani siamo.

1) ARPAT si è mossa su richiesta insistente dei cittadini. Non risulta dai documenti che vi siano state sollecitazioni da parte del Comune di Campi.

2) ARPAT fa un sopralluogo solo all’ESTERNO dell’impianto, si limita a fotografare da lontano le porte che restano aperte. Non fa alcun controllo all’interno, ai biofiltri, ai registri, ecc.

3) La misura del puzzo viene fatta “a naso”, non vi è alcun riscontro strumentale che possa servire a documentare il danno procurato dalle inottemperanze di Alia e la sua entità.

4) ARPAT chiede al gestore dell’impianto di comunicare eventuali anomalie dei biofiltri; in pratica con una bella autocertificazione si sistema tutto. Infatti, mancando riscontri oggettivi, è impossibile contestare alcunché.

Ci hanno sempre detto che le società controllate dagli enti pubblici (in questo caso i Comuni) sono il massimo della garanzia nel fare gli interessi dei cittadini. Ci sfugge in questo caso quale sia stata l’azione di controllo dei sindaci, visto che i cittadini hanno dovuto tutelarsi da soli. Abbiamo anche qualche dubbio sull’efficacia dei controlli di ARPAT, la stessa che infatti ha tolto da Campi la centralina per il controllo della qualità dell’aria.

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/e/eb/2017-09-01_ARPAT_richiesta_provvedimenti.pdf
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/f/f3/2017-09-01_ARPAT_Allegato_fotografico.pdf

Petizione delle mamme Iqbal: il Consiglio se ne lava le mani

Petizione Parco IqbalContinua l’ostruzionismo delle istituzioni verso le mamme dell’Iqbal. Dopo la “merenda negata” [1] è stata la volta della #petizione che ha raccolto 370 firme per chiedere una gestione di qualità del Parco [2].

Giovedì 27 luglio la petizione è approdata in Conferenza capigruppo; a norma di regolamento [3] (Art. 5, comma 3) i presenti dovevano decidere se discuterla o meno al prossimo Consiglio comunale. Ad eccezione di M5S e Possibile, tutti hanno deciso di lavarsene le mani: quella petizione non è materia di Consiglio comunale!

Poco importa se in due anni il Parco Iqbal ne ha viste di cotte e di crude! Per i distratti facciamo un rapido riassunto dal 2015 ad oggi: un bando di affidamento insostenibile dal punto di vista economico, la ripetizione della gara di affidamento perché la prima era fallita, un incendio doloso a poche ore dall’esito della gara, lavori di recupero mai eseguiti, fideiussioni non attivate, utilizzo abusivo di utenze luce gas e acqua, sub-concessione vietata dal regolamento, attività di ristoro non a norma, mancato rispetto delle norme HACCP, somministrazione alcolici senza licenza, impianti elettrici senza certificazioni, abusi edilizi.

Di fronte a tutto questo il Comune si era visto costretto a revocare l’affidamento (settembre 2016), ma non aveva ripreso il controllo delle strutture, tanto è vero che le attività abusive sono continuate.

Di fronte a questo sfacelo (e all’inerzia della Giunta che un anno fa aveva promesso una nuova gara in tempi rapidi) i capigruppo di PD, Lista Fossi, IDV, Alleanza Cittadina per Campi e Sinistra Italiana hanno pensato bene che non era il caso di parlarne in Consiglio. La nostra ferma protesta non è valsa a nulla, della faccenda se ne occuperà solo il sindaco, se e quando vorrà.

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wp/2017/05/29/parco-iqbal-dopo-il-no-del-comune-la-merenda-delle-mamme/
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/d/dc/2017-05_petizione-mamme-iqbal.pdf
[3] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/8%252F6%252F7%252FD.4715a4bbecdc73a7c9f6/P/BLOB%3AID%3D585/E/pdf

Raffica di bambini feriti dalla giostrina, l’assessore: “io ai miei bambini gli stavo dietro”

giostrina-fatta-bene-maleQuindi nessuna responsabilità per l’Amministrazione, piuttosto i genitori pensino a fare bene il loro mestiere! Nucciotti rincara pure la dose: se continuate a dire che il gioco è pericoloso, saremmo costretti a togliere la rampa per i disabili.

Ci accusano già di fare propaganda politica sulle disgrazie che càpitano ai bambini, ma il fatto è che le disgrazie qui non “càpitano”, sono causate da interventi assolutamente inadeguati e condotte irresponsabili. Che le cose siano fatte male non siamo noi a dirlo, sono i fatti: in poco più di due mesi ci sono stati almeno quattro bimbi feriti, di cui uno ricoverato per suture ad una mano.

Questi i fatti: a maggio viene installata una giostrina “inclusiva” al Parco #Iqbal, però si scordano di mettere la pedana per l’accesso delle carrozzine. Nei giorni seguenti viene costruita una rampa in lamiera: è un ostacolo fisso e tagliente rispetto a chi sta girando sulla giostrina. Si fanno male in diversi, il Comune interviene nuovamente e nasconde il bordo tagliente sotto un pezzo di gomma. Il pezzo di gomma (forse peggiorativo perché non elimina il pericolo, ma lo nasconde) è pure montato male, dopo pochi giorni si stacca.

Il 6 luglio il sottoscritto segnala la pericolosità del gioco, ma nessuno fa niente. Finché il 24 luglio accade il caso più grave: intervento di pompieri e ambulanza. La giostra viene chiusa col nastro bianco e rosso.

In Consiglio comunale interroghiamo l’assessore, che dimostra di non aver capito niente, tanto da affermare: “quella è una rampa per un gioco inclusivo, che dovrebbe essere utilizzata esclusivamente dai ragazzi disabili”. Ecco appunto: l’inclusività esclusiva! Applausi. Infine il colpo di genio: “metteremo un cartello per dire che i bambini normali (sic!) non devono usare la rampa”.

Se queste sono le premesse non c’è da chiedersi SE qualcuno si farà male nuovamente, c’è solo da chiedersi QUANDO.

Ripetiamo per i duri di comprendonio: la rampa è un ostacolo (per giunta tagliente) montato in prossimità della giostra, quindi è un pericolo per chi vi è sopra. C’è un modo semplice per consentire l’accesso a tutti senza pericoli: la giostra va montata all’interno di una piattaforma di accesso, senza dislivelli e senza ostacoli.

Parco Iqbal: dopo il No del Comune, la merenda delle mamme

Parco Iqbal la merenda delle mammeLa “merenda per il Parco Iqbal” è stata un successo. L’appuntamento, voluto da un gruppo di mamme, era per domenica pomeriggio e voleva sollecitare una migliore gestione, per risolvere le tristi condizioni in cui il Parco versa da anni. Si è discusso non solo di cosa i cittadini vorrebbero, ma anche di cosa il Comune dovrebbe fare per ottenere risultati.

A nostro avviso il Comune deve attivarsi con urgenza per garantire almeno la manutenzione minima: i giochi “inclusivi” installati da pochi giorni perderanno rapidamente valore se continueranno ad essere circondati da arredi vandalizzati e non riparati.

A nostro avviso inoltre è urgentissimo che il Comune si faccia carico della gestione del Parco in senso più ampio; le strutture sono abbandonate a loro stesse, a volte usate in modo illegittimo e senza criterio.

Vogliamo una gestione diretta da parte del Comune o affidata tramite gara. In caso di affidamento ad un privato, pretendiamo che sia fatto con regole chiare e un controllo rigoroso da parte del Comune. Il recente passato di sub concessioni illegittime e utilizzo improprio delle strutture è una vergogna di cui questa Amministrazione si è resa responsabile e che non deve ripetersi.

Le regole – oltre ad essere chiare – devono salvaguardare anche il prevalente uso pubblico dell’area per evitare una privatizzazione di fatto, se l’accesso alle strutture fosse solo a pagamento.

Purtroppo non siamo fiduciosi: la copertura della pista di pattinaggio (50 mila euro di denaro pubblico) è stata fatta senza uno straccio di progetto di come verrà utilizzata. A settembre 2016 il sindaco prometteva una nuova gara per l’affidamento in tempi brevi, ma passerà un anno con un bel nulla di fatto.

P.S. Ci resta difficile sorvolare sul diniego che il Comune ha opposto alla richiesta fatta dalle mamme il mese scorso. Dopo aver tergiversato per 15 giorni l’Amministrazione negò l’autorizzazione alla merenda perché la presenza di un animatore con le bolle di sapone sarebbe stata incompatibile con l’attuale (non) gestione del Parco. Più facilmente si è trattato di una rappresaglia verso le mamme stesse, che inopinatamente avevano permesso a un consigliere M5S di presentare la domanda a nome loro.

Metri cubi di cemento lasciati a marcire, ma si vuol costruire ancora!

liquami-e-variante-rucIl Comune di Campi Bisenzio approva la retrocessione a categoria D2 di un terreno: un altro bel regalo dopo i liquami?

Il Consiglio comunale ha approvato la variante [1] (peggiorativa) al Regolamento Urbanistico; tutti a favore, da PD a Forza Italia fino ai sedicenti fuoriusciti dal PD. Solo il MoVimento 5 Stelle ha a cuore il territorio ed ha votato contro.

Cosa succede? Il terreno (quasi un ettaro tra Asmana e Hotel 500) non avrà più destinazione “commerciale”, ma “produttiva”. Tanto per capirsi: un impianto smaltimento liquami non può esistere in area “commerciale”, ma può esistere tranquillamente in area “produttiva”.

Si rivede quindi in peggio (ambientalmente parlando) il progetto urbanistico che il Comune stesso aveva adottato nel 2005.

Ci raccontano però che in quel terreno arriverà una ditta d’eccellenza per stabilire un laboratorio d’analisi altamente specializzato e ripetono ancora una volta il ricatto del lavoro: si prevedono 20 assunzioni.

In realtà non esiste niente di scritto: la proprietaria Atene Spa grazie a questa declassificazione forse riuscirà a vendere il terreno invenduto da tempo, ma non vi è alcuna certezza di quello che accadrà dopo. Anzi a noi risulta che tale attività di alto livello non avesse bisogno di una declassificazione dell’area. Avevamo presentato delle osservazioni in merito [2] che sono state respinte per un cavillo burocratico.

La cosa che più indigna è che in Commissione sia stato detto che bisogna cambiare destinazione d’uso “sennò non si riusciva a vendere” [2]. Cioè il Comune si immedesima a tal punto con il privato e i suoi interessi, al punto da spacciarli come gli interessi dell’intera collettività.

Questa Amministrazione è incapace di attirare sul territorio attività di qualità e spera di riempire i vuoti urbanistici (e rimpinguare un po’ le casse) svendendo il nostro territorio a chi vuole venir qui a fare un po’ quello che gli pare. Già avevamo capito di che pasta sono fatti i nostri amministratori con il caso liquami e le relative prese di posizione (liquami uguale opportunità per Campi!), ma scopriamo con sgomento che non abbiamo ancora toccato il fondo!

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/b/b0/2017-03-23_cc_variante-ruc.pdf
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/a/a9/2017-03-23_osservazioni-variante-ruc.pdf

Impianto liquami: ecco perché i cittadini non si fidano e firmano contro

percolatoSi sa che per l’oste il vino è sempre buono, ma se vi dice che è buona pure la merda, allora siamo a Campi Bisenzio!

Riguardo l’impianto smaltimento liquami di cui il Comune ha autorizzato la costruzione, leggiamo sulla stampa [1] le affermazioni assurde e paradossali del costruttore CIPECO: dice che in pratica dai liquami si estraggono acqua ed energia. Sono parole in libertà che non convincono neanche i più creduloni!

L’impianto di Campi non sarà una discarica, ma produrrà fanghi da avviare in discarica. Si dice che non ci saranno cattivi odori perché lavorerà al chiuso, ma i cittadini sanno che anche il pattume di Case Passerini ad oggi viene lavorato al chiuso, e sanno bene quale è il puzzo! Accade troppo spesso che impianti progettati e promessi come perfettamente sicuri diventino mostri ingestibili; dell’inceneritore di San Donnino non ci siamo dimenticati!

L’allarme cresce quando leggiamo ([2] e [3]) che in Puglia la società Alfa Srl (ex Vergine Srl) ha subito un sequestro di 6 milioni di euro perché si sospetta che abbia risparmiato sui costi di smaltimento fanghi ed ha ammorbato con miasmi pestiferi il vicino paese per anni. Leggiamo che un impianto di inertizzazione fanghi fatto male (o proprio non fatto) ha creato “molestia olfattiva e disturbi di vario genere” alla popolazione, a 3,5 chilometri di distanza.

Stiamo parlando della discarica “Vergine” in Puglia [4], ma cosa c’entra con Campi Bisenzio? C’entra eccome, perché Alfa Srl e Vergine (Spa e Srl) operavano in Puglia, ma hanno sede a Calenzano, il sig. Paolo Ciervo di Vergine è anche Amministratore Unico di CIPECO, la stessa CIPECO eredita da Vergine Spa il terreno su cui costruire l’impianto di Campi.

Dai giornali pare quindi che il trattamento fanghi in Puglia non gli abbia funzionato molto bene; con che faccia ci vengono a fare la lezioncina su questa “opportunità per Campi Bisenzio”? Così sono stati definiti i liquami da questi signori, le stesse parole scellerate usate dall’assessore all’urbanistica Salvi.

Per rassicurare i cittadini sarebbe stato utile chiedere al sig. Ciervo qualcosa sulla “gestione illecita di rifiuti”, di cui sarà costretto ad occuparsi visto che un giudice ha ritenuto le accuse nei suoi confronti talmente fondate da rinviarlo a processo appunto per quel reato e altre cosucce del genere [5].

L’assessore Salvi dirà che non possiamo dire sempre no per paura che qualcosa vada storto o per paura che si commettano reati. Ma quand’è che questa giunta riuscirà a dire di sì a qualcosa di meno brutto e preoccupante?

Entriamo nel merito ambientale dell’impianto: la storiella “acqua ed energia dai liquami” non sta in piedi. Basta leggere lo Studio di Impatto [6] (scritto da CIPECO stessa) per scoprire che l’acqua prodotta sarà quella nera scaricata in fogna: quasi 200 mila metri cubi all’anno (p.11). La produzione di energia invece proprio non risulta, anzi l’impianto consumerà all’anno più di 2 miliardi di watt.h! (p.40)

Ci dicono che sulle tonnellate di acque reflue scaricate in fogna vigilerà l’ARPAT, la stessa ARPAT che 10 anni fa ha tolto da Campi l’unica centralina che avevamo per il monitoraggio della qualità dell’aria. Siete più tranquilli ora?

Tutti gli indicatori ambientali del progetto sono ovviamente peggiorativi o al più neutri, a cominciare dal passaggio delle autobotti liquami (una ogni 25 minuti) che andrà a sommarsi ai TIR dell’Esselunga, ai camion dei rifiuti verso l’inceneritore, al traffico richiamato dall’aeroporto intercontinentale….

Sull’odioso e consueto ricatto “l’impianto crea posti di lavoro” non rispondiamo nemmeno: non si baratta né la salute né l’ambiente per un posto di lavoro! Parlano per noi le migliaia di lavoratori costretti a condizioni umilianti, oppure i morti di cancro dell’Ilva.

Ovviamente CIPECO fa i suoi interessi, ma il nostro sindaco cosa fa oltre a scaldare la seggiola in Città Metropolitana? Quando sotto i suoi occhi è passato il parere favorevole ai liquami [7] perché è stato zitto ed è toccato a noi farlo sapere ai cittadini [8]?

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/f/fb/2017-03-28_la-nazione_liquami-ciervo-acqua-energia.jpg
[2] http://www.ilcorrieredelgiorno.net/sequestro-da-63-milioni-nei-confronti-della-societa-alfa-gestore-della-discarica-vergine/
[3] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/01/29/rifiuti-illeciti-nella-discarica-scatta-il-sequestro-su-conti-e-caseBari16.html
[4] http://www.terredifrontiera.info/lizzano-udienza-preliminare/
[5] http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/17_gennaio_26/discarica-vergine-capi-processo-l-accusa-gestione-illecita-rifiuti-0ab98bf6-e3fc-11e6-8b49-44db072ede4e.shtml
[6] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/2/24/2015-03-06_sia-impianto-rifiuti-liquidi-capalle.pdf
[7] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/d/de/2015-12-09_via-impianto-rifiuti-capalle.pdf
[8] http://www.campibisenzio5stelle.it/wp/2015/12/20/a-700-metri-da-asmana-il-nuovo-impianto-per-smaltire-186-mila-tonnellate-di-liquami-allanno/

Aeroporto, inceneritore, liquami e da oggi… un casello autostradale!

Casello 3No, non è una barzelletta questo è quanto richiesto con una mozione [1] dal consigliere Ballerini della lista EFS (Emiliano Fossi Sindaco) ma votata da tutta la maggioranza (PD) e da Sinistra Italiana (opposizione) oggi pomeriggio durante la seduta del Consiglio comunale.
Pare che a questi signori del disastroso impatto ambientale a cui la Piana sarà sottoposta non li riguardi affatto, a sentir loro anche questa opera è un’opportunità, ricordiamo che anche l’Assessore Salvi ha definito un’opportunità l’impianto di smaltimento liquami, qual’è l’opportunità che a noi sfugge? Forse quella dei pochi e precari posti di lavoro? Stiamo davvero barattando la salute per un lavoro? Ma allora le morti e i malati di cancro dell’Ilva non ci hanno insegnato proprio niente?
Anche la Giunta non si fa sfuggire l’occasione, evidentemente la cosa è particolarmente sentita, tant’è che l’Assessore Nucciotti ha già fissato un incontro con Autostrade S.P.A e allora la domanda che ci poniamo è: cosa è realmente opportuno, cementificare, costruire nuove strade, inquinare ancora un territorio già compromesso, o cercare di salvaguardare la salute dei cittadini e delle generazioni future? Ricordiamo a questi signori che la Piana Fiorentina, insieme alla Pianura Padana risultano le più inquinate d’Europa (Fonte OMS)[2].
L’utilissima opera sarà costruita in zona Osmannoro, immaginiamo già l’incremento di automezzi pesanti che si sommeranno a quelli che attualmente transitano la zona industriale, che passino da li anche le autobotti cariche di merda che andranno a scaricare al nuovissimo impianto di smaltimento liquami?
La cosa che più ci indigna è che tutto questo venga pensato, progettato e attuato senza un adeguata informazione, senza un adeguato e doveroso confronto che coinvolga i cittadini, affinché non siano costretti a subire le scellerate decisioni di altri.
Queste cari signori sono “opportunità” tutte vostre, di cui questo territorio non ne sente davvero il bisogno!

45.000 euro per il portavoce della supercazzole, assunto dal sindaco

2017-02-24_portavoce-supercazzola_lblCirca un anno fa il sindaco assumeva senza concorso un ventenne appena laureato; doveva essere parecchio bravino visto che gli veniva riconosciuto oltre alla categoria D1 anche un bonus di 9100 euro/anno.

Non ci sono mai piaciuti i portavoce “amici” assunti direttamente dal sindaco, avevamo protestato anche per l’ex assessore rimasto senza stipendio e prontamente assunto dal Fossi [1][2]. Questo però saltava parecchio all’occhio perché sui social definiva sé stesso “cintura nera di supercazzole” [3], forse era proprio quello il particolare feeling col sindaco?

Si può giustificare l’assunzione senza concorso solo per “personale di assoluta fiducia”, impiegato “per l’esercizio delle più alte funzioni di indirizzo e controllo”, questo sta scritto nella determina di assunzione [4]. Altrimenti scatta la sanzione per danno erariale.

Dopo un anno di lavoro cotanto portavoce si licenzia e noi abbiamo interrogato il sindaco per sapere quanto ci è costato e cosa ha prodotto il giovinotto. Il sindaco non si è degnato di rispondere: è toccato all’assessore De Feo assicurare che tutto è stato fatto a norma di legge. E se ci ha tenuto a fare questa precisazione ci domandiamo se per caso non si tratti di un’eccezione…

Quindi l’assessore ha presentato il conto: 45.117 euro per un annetto di lavoro. Quale lavoro? La De Feo ha citato l’organizzazione di conferenze stampa, il Piano della Comunicazione, un sitarello web e il video sull’alluvione di Campi.

Tutta roba forte, che evidentemente nessuno dei 230 impiegati del comune sarebbe stato in grado di fare o che affidarla ad un professionista assunto per concorso non c’era da fidarsi!

Spendiamo una parola soltanto sul video dell’alluvione: all’epoca il nostro ragazzo non era ancora nato e quindi è chiaro che il video non l’ha fatto lui. Se mai ha fatto qualcosa, il giovin signore ha preso il video fatto da un noto fotoreporter locale e dei 41 minuti originali ne ha estratti 10, tagliando accuratamente tutte le parti in cui appariva il vecchio sindaco Chini. A questo è servito un categoria D1 con il bonus del sindaco Fossi!

Per pietà non commentiamo oltre.

[1] http://www.repubblica.it/politica/2014/04/04/news/l_assessore_di_fede_o_mi_pagano_o_mi_dimetto-82696754/
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/pub/atti/2014/06/2014-06-24_GIUNTA-98.pdf
[3] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/index.php/File:2016-04-19_poggiali-profilo-twitter.png
[4] http://www.campibisenzio5stelle.it/pub/atti/2016/02/2016-02-23_GIUNTA-33.pdf

Con la cittadinanza onoraria a Don Momigli la politica premia sé stessa e si assolve

2017-02-02_don-momigli_lblIl Consiglio di Campi Bisenzio ha deliberato di conferire il riconoscimento all’ex parroco di San Donnino, con il M5S unica voce fuori dal coro.

Tutti sanno che don Momigli ha lasciato dopo 25 anni la Parrocchia, in pochi invece hanno parlato della disastrosa gestione di #SpazioReale, il mega centro congressi che Don Momigli ha curato fin dalla sua fondazione. Solo qualcuno ha detto che il prete è stato “di fatto estromesso dalla guida della struttura da parte della diocesi, costretta a commissariarla” [1].

Si potrebbe pensare che aver gestito un’impresa in cui sono confluiti 24 milioni di euro e che ha prodotto non degli utili, ma un buco per 10 milioni, sia sufficiente per consigliare cautela nel conferire onorificenze, ma non è nostra intenzione discutere le capacità imprenditoriali di Don Momigli, che d’altra parte ha fatto i suoi investimenti “confidando nella Provvidenza” [2], ma che molti ammettono ha fatto il passo più lungo della gamba.

La questione importante è che buona parte dei soldi confluiti nel progetto Spazio Reale sono soldi pubblici: Regione, Provincia, Comune, tutti hanno contribuito con diversi milioni di euro a creare questa struttura che dal punto di vista imprenditoriale si è rivelata un fallimento. Non è una struttura pubblica essendo guidata dalla Fondazione, tuttavia il Comune e la Regione attivano protocolli d’intesa per salvarla dalla bancarotta [3].

Cosa vuol dire protocollo d’intesa? Ad esempio che un congresso di due giorni viene affidato a Spazio Reale per la modica spesa di 42 mila euro! [4] E questi sono solo gli spiccioli…

Questa Amministrazione – che apre un dibattito pubblico anche per spostare un monumento da una piazza all’altra – non fa altrettanto per spiegare come i soldi pubblici finiscano nella struttura della diocesi. Non esiste infatti un bilancio del denaro pubblico confluito in Spazio Reale né è stata fatta una valutazione dei risultati ottenuti. Anzi si spendono fiumi di parole di elogio, come se fosse tutto gratis, come se Spazio Reale fosse un regalo del Don alla collettività. Sembra insomma che la scelta di investire in questo modo il denaro pubblico non sia discutibile né sia mai stata messa in discussione [5].

Sono questi i motivi per cui – a nostro avviso – la politica avrebbe fatto bene ad astenersi dal deliberare tale onorificenza: più che un riconoscimento dei meriti della persona di Don Momigli, ha tutta l’aria di un premio della politica a sé stessa e una assoluzione preventiva per chi osasse criticare questa gestione del denaro pubblico.

[1] http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/06/16/news/spostamenti_nella_diocesi_di_firenze_don_momigli_lascia_san_donnino-142192430/
[2] http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/12/28/news/dieci_milioni_di_deficit_alla_fondazione_di_san_donnino-103893481/
[3] http://www.piananotizie.it/un-protocollo-dintesa-con-la-regione-per-salvare-spazio-reale/
[4] http://www.consiglio.regione.toscana.it/ufficio-stampa/comunicati/comunicati_view?idc=&id=20711
[5] http://met.provincia.fi.it/news.aspx?id=32048

Il sindaco di Campi Bisenzio fa avanspettacolo per coprire i vuoti della maggioranza

2016-12-01_consiglio-assenzeUn Consiglio comunale “in balia degli eventi” secondo le parole del presidente Colzi. In realtà un martedì segnato della sciatteria dei consiglieri di maggioranza che, con 5 assenze di troppo, non garantivano il voto su importanti aggiustamenti di bilancio.

Abbiamo visto un sindaco costretto a fare avanspettacolo, cioè a riempire per decine di minuti i vuoti dei suoi consiglieri con il nulla dei suoi discorsi, in attesa che qualcuno si degnasse di arrivare. Non è bastata questa figura meschina perché al termine dell’intervento ancora mancava il numero legale e le telefonate furiose di precettazione agli assenti non avevano esito.

Il presidente Colzi, dopo un serrato confronto con il segretario generale, si inventa una sospensione dei lavori di 15 minuti. Procedura del tutto irrituale e in palese violazione dell’articolo 22 comma 5 del Regolamento, che impone di dichiarare la seduta deserta se a mezz’ora dall’inizio manca il numero legale.

Dopo un’ora e dodici minuti arriva finalmente anche il consigliere Bargagli, che correndo due scalini alla volta fornisce la visione plastica di una maggioranza raffazzonata e in affanno.

Ma l’ignominia non era finita: due ore dopo l’inizio delle deliberazioni i consiglieri anziani Paolieri e Otranto già avevano infilato il cappotto e se ne stavano andando, prima ancora che Colzi dichiarasse la sospensione dei lavori. C’erano da discutere ancora 10 atti, ma i colleghi PD & Co. non hanno fatto figura meno meschina, votando compatti per la sospensione della seduta.