Parco Iqbal: ex gestione a processo

Si è svolto martedì 11 al Palazzo di giustizia di Novoli il dibattimento di un processo a carico di Monica Botarelli e Alessandro Ciulli, in relazione all’attività di Mondo Bimbo Group e dell’associazione Accademia del Pattino d’Oro circa la conduzione del Parco Iqbal. Come testi erano convocati (tra gli altri) l’ispettore di P.M. Goretti e il sottoscritto.

L’affidamento al gestore privato (voluto dal Comune nel marzo del 2015) si è rivelato un disastro e questo processo evidenzia solo in minima parte il danno che la comunità ha subito. Il procedimento infatti pare che riguardi solo gli esiti del sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale nell’agosto 2016, quando furono rilevate alcune irregolarità; oltre a qualche ipotesi di abuso edilizio (copertura della pista e strutture per attività di ristoro) vi è la gestione da parte di soggetto non autorizzato (sub concessione), la mancata certificazione di impianti elettrici, ecc.

Fu anche per questo che il Comune nel settembre del 2016 revocò la concessione e nessun privato era più autorizzato a gestire le strutture del Parco. Almeno in teoria, perché nei mesi successivi continuarono indisturbate varie attività, tra cui le lezioni di pattinaggio; pure nel capannone “dei compleanni” il cui uso risultava interdetto perché bisognoso di opere di consolidamento.

Si è quindi arrivati ad un processo, ma da esso pare che siano rimasti fuori molte delle questioni che il M5S ha sollevato in questi anni. Alcune hanno rilevanza penale, come l’incendio doloso che distrusse il chiosco-bar quattro giorni dopo l’esito della gara di affidamento. Altre invece riguardano i danni economici causati a nostro avviso da una Amministrazione inetta. Dopo l’incendio infatti il vincitore della gara chiese in corso d’opera un cambio degli accordi; il conseguente continuo rimpallo di richieste ha fatto sì che i lavori di riqualifica del Parco – che dovevano essere fatti prima dell’inizio delle attività (valore 50 mila euro) – non venissero mai fatti. Il Comune inoltre non è stato in grado di riscuotere né la fideiussione a garanzia dei lavori né le pur misere penali incluse nel capitolato. Ovviamente non ha riscosso un euro del canone di 10 mila euro/anno, che doveva essere scontato in cambio dei lavori. Oltre al danno anche la beffa: il gestore usò luce, acqua e gas senza fare le dovute volture e le bollette da pagare arrivarono al Comune.

A tutt’oggi non risulta che il Comune abbia provveduto a indire una nuova gara per l’affidamento, ma continua a spendere soldi. Ad esempio i 51.000 € usati per coprire la pista di pattinaggio, dopo che aveva fatto rimuovere la precedente struttura perché abusiva! Il tutto senza aver ancora chiarito chi ha diritto ad usare le strutture, chi è autorizzato, chi no, chi lo sarà in futuro.

Quante stelle per un sindaco?


Cinque domande per i candidati sui temi a Cinque Stelle, in vista del ballottaggio fra Emiliano Fossi e Maria Serena Quercioli a Campi Bisenzio.

Aeroporto

Il MoVimento 5 Stelle è contrario a tale opera perché danneggia in modo irreparabile i cittadini di Campi Bisenzio e favorisce solo gli (im)prenditori privati che realizzano profitto con i finanziamenti pubblici, saccheggiando l’ambiente.
Entrambi i candidati si sono pronunciati contro la realizzazione del nuovo aeroporto di Firenze, ma è evidentemente vero che entrambi hanno come “azionisti di riferimento” dei partiti politici che invece tale opera la vogliono eccome (PD, Forza Italia e Lega rispettivamente)! [1][2][3]
Quale forza/credibilità ha un sindaco che si oppone ad un’opera di portata sovra-comunale, quando non vuole, o non può, o non riesce a svincolarsi da chi detta la linea politica?

Inceneritore

Il Comune di Campi è fanalino di coda per la raccolta differenziata nella Piana, in 5 anni la giunta Fossi non è riuscita a cambiare tale pessimo risultato (dal 49% del 2013 al 55% di fine 2016, ultimo dato pubblico [4]). È evidente che l’assessore all’ambiente Ciambellotti – per competenze e spessore politico – non è stato all’altezza dell’incarico. È intenzione del futuro sindaco individuare figure di comprovata capacità per tale importantissimo assessorato?
Nel marzo del 2015 l’iniziativa popolare per aderire al protocollo “Rifiuti Zero” è stata respinta dal sindaco Fossi e dalla sua maggioranza, le opposizioni M5S e Forza Italia votarono a favore [5]. Nei rispettivi programmi elettorali purtroppo non si fa cenno a questo tema: i candidati a sindaco hanno intenzione di iscrivere il Comune al protocollo “Rifiuti Zero”? In che tempi?
La dismissione delle quote Alia è stata votata dalla maggioranza Fossi [6], d’altra parte nel programma Quercioli è caldeggiata la dismissione delle società partecipate per favorire l’iniziativa privata. In che modo si pensa di poter influire sulle politiche di gestione rifiuti, visto il disimpegno diretto del Comune? Un controllo di seconda sponda (tramite Consiag) come può renderci più influenti?
Sia il PD per bocca del Fossi che Forza Italia per bocca di Gandola, propongono l’allargamento dell’ATO rifiuti alla Regione [7], anche in questo caso il Comune potrà contare oggettivamente di meno e prevarranno le scelte politiche regionali. Come si concilia questo con l’interesse dei cittadini di Campi?

Impianto liquami

Per il M5S la costruzione dell’impianto smaltimento liquami (186.000 tonnellate/anno) è il segnale che il territorio di Campi Bisenzio viene svenduto a chi non si fa scrupoli nel portare le funzioni più scomode nel nostro territorio.
Il sindaco Fossi ha avvallato tutte le pratiche per la realizzazione dell’impianto sia in ambito comunale che in ambito di Città Metropolitana, il suo assessore Salvi ha addirittura affermato che tale impianto è una “opportunità” per Campi. Nel programma elettorale di Quercioli il problema non è affrontato, ma è noto il favore con cui Forza Italia ha sempre accolto qualunque iniziativa privata sul territorio.
Cosa hanno da dire i rispettivi candidati ai cittadini che giustamente vogliono vedere il proprio territorio valorizzato e non relegato a discarica metropolitana?

Emergenza abitativa

Il MoVimento di Campi è stato in prima linea per spronare l’Amministrazione a dare risposte concrete all’emergenza abitativa.
La risposta del Fossi, a nostro avviso del tutto insufficiente in questi 5 anni, dovrebbe concretizzarsi nel suo futuro programma con la realizzazione di 48 nuovi appartamenti popolari (zero quelli realizzati nei 5 anni passati). La risposta di Quercioli invece si concentra sulla verifica dei requisiti degli assegnatari attuali e su nuovi criteri che favoriscano i cittadini con maggiore anzianità di residenza.
A parte da differente impostazione “ideologica”, quali sono gli elementi concreti per cui la casa popolare potrebbe diventare davvero uno strumento di solidarietà efficace e immediato per le famiglie (o i singoli) che si trovano nel giro di pochi mesi a perdere il lavoro e quindi anche la casa? Come sarà ribaltato lo stato attuale in cui l’alloggio popolare semplicemente non c’è oppure diventa disponibile in tempi biblici?

Sicurezza

La giunta Fossi ha parlato a lungo di “insicurezza percepita” che non corrisponderebbe alla realtà, sbandierando statistiche secondo le quali gli episodi criminosi sono in diminuzione. Forza Italia invece ha cavalcato a lungo il tema sicurezza per attaccare l’Amministrazione.
Tuttavia i due programmi elettorali sono sostanzialmente identici, si basano sul rafforzamento dell’organico di Polizia Municipale (il famoso terzo turno) e l’installazione di telecamere.
Quali elementi oggettivi ha il cittadino per valutare la credibilità e l’efficacia delle proposte?

[1] http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/04/14/news/fate-largo-all-aeroporto-1.260223
[2] http://www.gonews.it/2018/03/11/aeroporto-peretola-stella-fi-solo-centrodestra-vuole-la-nuova-pista/
[3] https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/18_giugno_08/lega-stoppa-cinque-stelle-grandi-opere-indispensabili-c5d11532-6aea-11e8-9ef4-5d5bdb895b7b.shtml
[4] https://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/0/04/Quadrifoglio-newsletter_2016-12.pdf
[5] https://www.campibisenzio5stelle.it/pub/atti/2015/03/2015-03-03_CONSIGLIO-42.pdf
[6] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/FixedPages/IT/Atti.php/L/IT/M/D/doc/362198.pdf
[7] http://tuttosesto.net/campi-gandola-fi-fossi-propone-un-unico-ato-lo-chiediamo-quasi-dieci-anni/

Parco della Piana… o parcheggio?

Davvero non si capisce come mai dei cittadini, peraltro per bene, si siano uniti sotto il nome “SÌ Parco NO aeroporto inceneritore” per favorire il ritorno sullo scranno del vecchio sindaco Adriano Chini.
Costui ha guidato #CampiBisenzio per 20 anni, durante i quali si è distinto per aver inventato l’inceneritore nella Piana, per averlo sostenuto anche in barba alla volontà popolare) [1] e per aver avallato tutte le cementificazioni che hanno ridotto Campi a quello che è oggi. La sua vocazione ecologista, pari a quella di Attila, si è espressa fino agli ultimi giorni del suo mandato: fra gli ultimi atti da sindaco ricordiamo la delibera con cui svendette il Parco della Marinella a I Gigli, che ci hanno fatto un inutilissimo parcheggio [2].
L’impianto trattamento liquami oggi in costruzione è possibile perché quella porzione di territorio ad alto valore ambientale è stata trasformata da lui in terreno edificabile. L’area dell’ex stadio comunale è stata trasformata da lui in terreno edificabile invece di essere utilizzata per ampliare il parco Iqbal. Lui aveva previsto una colata di cemento tra via Don Gnocchi e via Grandi, vicino a Villa Rucellai, fortunatamente bloccata dall’inchiesta Appaltopoli.
La stagione del cemento del Chini prosegue ai giorni nostri, nelle aule dei tribunali. A marzo scorso il Chini ne è uscito penalmente intatto, ma la lottizzazione Poliarma che doveva essere fiore all’occhiello della sua Amministrazione, si conclude con condanne al presidente della cooperativa e a un tecnico del Comune per abuso edilizio e falso. [3]
Cari cittadini, che garanzie vi offre il Chini di non svendere quel che resta del Parco per farci qualcosa di molto più ghiotto di un parcheggio? Ad esempio un bell’aeroporto…
Il Chini è esperto in giravolte già dal 1995, quando si fece appoggiare da chi aveva combattuto l’inceneritore di San Donnino (la lista Democrazia e Governo) salvo poi tradirle con la proposta di costruirne uno nuovo a Case Passerini.

[1] https://www.campibisenzio5stelle.it/wp/2018/05/30/linceneritore-che-si-voleva-da-se/
[2] https://www.campibisenzio5stelle.it/wp/2017/12/22/la-morte-inutile-del-parco-della-marinella/
[3] https://tuttosesto.net/processo-poliarma-assoluzione-per-lex-sindaco-adriano-chini/

Caccia grossa al voto grillino!

Cinque anni fa il MoVimento entrò in Consiglio comunale a Campi Bisenzio con due consiglieri. Un’opposizione ferma e costruttiva nell’interesse dei cittadini e del territorio che ha avuto riscontro nel voto del 4 marzo: con 6.196 voti (27%) il MoVimento si è affermato come seconda forza politica cittadina. Purtroppo il 10 giugno il M5S non sarà presente alle amministrative: dove finiranno questi voti? Sono voti che possono fare la differenza: ad esempio per il sindaco uscente Fossi fra vincere al primo turno o perdere al ballottaggio! Quindi l’elettore grillino, se prima era la peggiore specie mai vista sulla terra, ora è il più corteggiato di tutti!
Questo significa che IL VOSTRO VOTO CONTA! E per fortuna il voto È VOSTRO, non di lorsignori (e nemmeno del MoVimento). Usatelo bene, anzitutto ANDANDO A VOTARE!
Il Fossi ha arruolato un pattuglione di quasi 100 candidati giocando la partita su piccoli interessi personali, amicizie, promesse. Ovviamente scommette sul voto che ciascun candidato porterà; una strategia che farà del Palazzo un ristretto giro di amici dove ognuno vorrà la sua parte e gli interessi della comunità saranno tagliati fuori. In caso di forte astensione i voti degli “amici” valgono doppio, molto meno se invece andranno a votare in tanti.
Ci spiace che non potremo votare MoVimento, ma potremo comunque scegliere quello che ci assomiglia di più (o quello che ci schifa di meno). Se il voto al primo turno è importante – anche per le liste minori – all’eventuale ballottaggio sarà addirittura determinante.
A proposito dell’assenza dei 5 Stelle dalla competizione: la causa è la mancata certificazione da parte dello “staff” milanese. Un pasticciaccio che forse si poteva evitare lavorando su due fronti: maggiore partecipazione al Meetup campigiano e migliore comunicazione fra staff e territorio.
Uno smacco da cui il MoVimento trarrà insegnamento, ma che dovrebbe far riflettere anche la parte più attiva della cittadinanza, quella che esprime comitati e associazioni e che spesso si è rivolta al MoVimento per rappresentare le proprie istanze. A furia di voler essere equidistanti dalla politica e interpretare l’azione a senso unico (il cittadino chiede al politico, ma si guarda bene dal prendere posto in uno schieramento) viene il dubbio che tutto sommato va bene se a comandare sono sempre gli stessi. Forse si lotta non per cambiare, ma per un po’ di visibilità; una volta raggiunto il sindaco o l’assessore di turno per una chiacchierata o un selfie, si pensa di aver vinto la battaglia.
È vero che le battaglie si fanno fuori dal Palazzo, ed è da questo che il MoVimento di Campi riparte, ma farà tesoro di ciò che ha imparato in 5 anni. I tre portavoce avvicendati in Consiglio hanno visto da vicino come opera una Amministrazione incapace di pensare ai cittadini, perché impegnata solo a cercare consensi con marketing e mancette. Siamo convinti della necessità che il MoVimento esista ancora, fuori e dentro al Palazzo, perché nessun altro attore politico è oggi adeguato a realizzare il cambiamento necessario.

L’inceneritore che si voleva da sé

Il Consiglio di Stato conferma che l’autorizzazione per l’inceneritore di Case Passerini è annullata [1]. Tutti gioiscono! Ma chi lo voleva questo inceneritore?
Emiliano Fossi, il sindaco PD di Campi, dichiara “Questa è la più importante vittoria dell’amministrazione comunale in questi 5 anni di Governo” [2], l’ex sindaco Adriano Chini (PCI, DS, PD, le ha fatte tutte ed è di nuovo in lizza per la poltrona) rilancia anche contro l’aeroporto: “opposizione decisa a entrambe le opere” [3]. Il governatore della Toscana Enrico Rossi (eletto col PD dal 2010 a oggi) si affretta a precisare “Com’è noto io ero contrario” [4].

Ma allora questo inceneritore si voleva da sé? Come mai è toccato smuovere i tribunali per fermarlo? Non vi fate prendere in giro dagli ecologisti rinverginati dell’ultim’ora, andiamo in ordine cronologico e ricordiamo!

Chini in realtà è il padre dell’inceneritore, sua fu l’idea di collocarlo nella Piana durante la pianificazione Regionale del 1998. Nel 2007 il Chini diceva ancora che gli inceneritori “sono necessari” [5]. Erano i giorni del referendum di Campi e anche la CGIL scendeva in campo invitando a votare SÌ [6]. Al referendum stravinse il NO, ma il Chini non cambiò idea, nel 2008 scriveva nel programma elettorale: si “porrà la questione” solo “se risulterà che esistono sistemi alternativi” [7].

Il Fossi nel 2007 era assessore del Chini e ovviamente lo appoggiava nella scelta pro inceneritore. Nel 2013 si candidava come sindaco e sul tema era chiaro: “il centro sinistra ha detto sì al termovalorizzatore”, “non si può a ogni piè sospinto mettere in discussione le scelte” [8]. Non possiamo poi dimenticare che nel 2015 il sindaco e la sua maggioranza bocciavano la mozione popolare “Rifiuti Zero” [9].
Ma soprattutto i piani alti del PD facevano le scelte inceneritoriste senza alcuna obiezione interna: nel novembre del 2014 la Regione Toscana approva – con i voti del PD e Forza Italia astenuta – il Piano Rifiuti con 7 inceneritori dentro [10]. Sempre nel 2014 il governo Renzi (PD) vara il decreto “Sblocca Italia” con dentro 12 nuovi inceneritori (e i rifiuti importati da altre regioni). Il ministro Galletti (ministro con Renzi e Gentiloni) dice “Bisogna fare presto” [11].

E qualcuno dei lorsignori oggi vorrebbe pure intestarsi la vittoria del NO!

P.S. Aeroporto sì, inceneritore no [12]: questa sarebbe la linea di Forza Italia a Campi Bisenzio (impianto liquami? Non pervenuto). Peccato che i colleghi dei comuni vicini non perdano occasione per ribadire che l’inceneritore lo vogliono eccome [13][14].

[1] http://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/05/24/news/case_passerini_il_consiglio_di_stato_blocca_l_inceneritore-197245727/
[2] http://www.controradio.it/inceneritore-sindaco-campi-posto-fine-a-unopera-superata-e-obsoleta/
[3] https://www.piananotizie.it/inceneritore-chini-fare-citta-la-notizia-del-tar-del-lazio-mi-ha-dato-ragione/
[4] http://www.firenzetoday.it/cronaca/rifiuti-stop-definitivo-inceneritore-case-passerini-sentenza.html
[5] http://www.ecodallecitta.it/notizie/8258
[6] http://storico.cgilfirenze.it/2007/termovalorizzatore.html
[7] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/FixedPages/IT/elezioni/pdf/SIN08/Programma_Chini.pdf
[8] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/FixedPages/IT/elezioni/pdf/SIN13/
Programma_Fossi.pdf
[9] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/FixedPages/IT/Atti.php/L/IT/M/D/doc/232480.pdf
[10] https://italianostrafirenze.wordpress.com/2014/11/19/11095/
[11] https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/11/sblocca-italia-nel-decreto-del-governo-12-nuovi-inceneritori-in-10-regioni/1950788/
[12] http://www.gonews.it/2015/04/30/aeroporto-si-termovalorizzatore-no-cosi-si-presenta-il-candidato-presidente-mugnai-fi/
[13] https://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/1/1d/2013-01-08_signa-mozione-pdl-pro-inceneritore.pdf
[14] http://www.valdarno24.it/2017/10/31/5-stelle-perche-ieri-sera-votato-al-documento-sui-rifiuti-san-giovanni/

Scrutatori al seggio: 145 € per amici e parenti

Scrutatori al seggio: amici e parenti piazzati come pubblici ufficiali a controllare le urne. La porcheria continua – Campi Bisenzio: in commissione elettorale ha vinto ancora l’accordo fra PD, Forza Italia, Sinistra Italiana e Alleanza Cittadina: ciascuno ha nominato i propri prediletti senza rendere né pubblico né trasparente il criterio di scelta.

Tutti hanno proclamato che volevano dare questa modesta opportunità di guadagno (145 euro) ai bisognosi. In realtà hanno approfittato della facoltà prevista dalla “legge porcata” Calderoli per seguire altri criteri. Da pochi esempi si capisce come vanno le cose: la sedicente sinistra, che a parole caldeggia la nomina di giovani e studenti, piazza al seggio l’ex assessore dell’ex sindaco. Forza Italia fa tutto in famiglia: ci mette il coniuge del consigliere. Il PD ci mette invece l’assessore, a cui evidentemente non basta la libera professione cumulata con i 17 mila euro/anno di compenso da assessore, vuole i 145 euro aggiuntivi (Errata Corrige sotto). Confusa Alleanza Cittadina: prima dice che l’estrazione a sorte è l’unica cosa giusta, poi invia la propria lista di nominati.

Fuori dal coro c’è il MoVimento 5 Stelle e il gruppo Misto. A nostro avviso solo il sorteggio garantisce equità e imparzialità, visto che non esiste alcuna graduatoria di merito o di reddito dei 1300 iscritti all’albo. Grazie alla nostra insistenza abbiamo ottenuto l’estrazione a sorte di un terzo degli scrutatori; un risultato incoraggiante, ma non soddisfacente.

Ci hanno accusato di creare caos per l’ufficio elettorale: gli scrutatori sorteggiati a volte rinunciano e bisogna sostituirli. Sostengono che, al contrario, le persone accuratamente scelte da lor signori siano affidabili; peccato che durante l’ultimo referendum – di tutti gli scrutatori nominati dalla maggioranza – ben uno su tre non sia andato al seggio!

ERRATA CORRIGE: Il post originale conteneva la frase non vera: “Il PD ci mette invece l’assessore…”, il nome dell’assessore NON proviene dalla lista dei NOMINATI, ma dal SORTEGGIO!
Corre l’obbligo di spiegare l’origine dell’errore: 1) I consiglieri di maggioranza non mi hanno comunicato la lista dei loro nominati. 2) Dagli Uffici mi è giunto l’elenco “Scrutatori Nominati Maggioranza+Minoranza” contenente il nome dell’assessore. 3) In realtà l’elenco presentato dalla maggioranza non comprendeva l’assessore, ma conteneva 18 nominativi errati (uno ogni tre!), che hanno obbligato gli Uffici alla sostituzione. 4) Per le sostituzioni non è stato usato il criterio suggerito dei più giovani, ma è stato usato l’ordine di sorteggio (che vedeva appunto l’assessore nelle prime posizioni).

P.S. Rinnoviamo l’invito per tutti i cittadini interessati ad iscriversi all’albo degli scrutatori. Invitiamo invece coloro che non sono sicuri di garantire il servizio a far cancellare il proprio nominativo.

La morte inutile del Parco della Marinella

Fu l’ex sindaco Chini a svendere il Parco della Marinella a I Gigli per 400 mila euro. In barba al Regolamento Comunale, con un tratto di penna, quello che era “verde pubblico” fu coperto di asfalto, abbattendo alberi ventennali [1].

Il Chini andò a casa dopo un mese e quei soldi se li è spesi il Fossi “per la gestione del territorio comunale”. Scoprite voi i risultati.

La fotografia del parcheggio desolatamente vuoto è fatta quattro giorni prima di Natale, nel pomeriggio: il parcheggio è chiuso. Quindi la scelta di cementare – spacciata per necessaria per “ovviare ai disagi riscontrati” – serve solo per qualche week-end all’anno in prossimità delle feste.

Non è una novità che gli interessi economici cerchino in ogni modo di rapinare e saccheggiare il territorio; quello che fa schifo è vedere la classe politica che dice di pensare ai cittadini, mentre invece regge il sacco.

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/6/65/2013-04-11_cc-63_parcheggio-marinella.pdf

Rischio alluvioni: il PD di Campi vuole più cemento e meno leggi

La Regione Toscana ha in cantiere una legge [1] per aumentare la sicurezza del territorio sul rischio alluvioni, ma il PD campigiano non ci sta: non vuole impedimenti alla propria politica del cemento!

Questo è il senso dell’ordine del giorno [1] approvato in Consiglio comunale il 21 novembre scorso. L’atto è stato presentato da Lorenzo Loiero (da poco nominato segretario del PD campigiano) che si è attivato in difesa della “potenzialità edificatoria”, cioè della possibilità di gettare nuovo cemento. Non ci sorprende questa spiccata sensibilità in materia, considerata l’attività di geometra che esercita come libera professione.

Dopo aver saccheggiato il territorio per decenni, questa classe politica non ha ancora maturato una visione alternativa: pensa che si possano occupare e consumare nuovi spazi all’infinito! Spacciano il nuovo cemento come “legittime visioni politiche di sviluppo economico del territorio”.

alluvione-campi-bisenzio-1991Tanto poi tocca ai cittadini pagare i danni – se non addirittura contare i morti – quando il disastro arriva, come per l’alluvione del 1991. Ma il disastro non è colpa del destino imprevedibile: è il frutto di scelte politiche e amministrative ben precise, come quelle appena prese dal sindaco e dalla sua maggioranza.

Il meccanismo è semplice: le opere di sicurezza idraulica sono insufficienti o non si fanno, ma si continua a costruire. La situazione attuale è ben descritta da Loiero stesso: “…tutte quelle opere idrauliche (casse di espansione, innalzamento diga, bacini di laminazione, ecc) programmate da anni lungo il corso del fiume Arno ed i suoi affluenti, alcune delle quali già finanziate e mai realizzate”. Loiero pretende anche che “si provveda alla manutenzione degli argini, la cui rottura è stata l’unica causa delle alluvioni nelle nostre zone”. Chiede anche di “dotare il territorio di collettori fognari adeguati a raccogliere le bombe d’acqua che tanto disagio stanno causando”. Evidentemente si rende conto che il rischio è reale e l’intervento preventivo è insufficiente! Ma Loiero a chi chiede queste opere? Davvero non si capisce, visto che il suo PD amministra già tutto l’amministrabile…

È proprio l’amministrazione PD – che a Campi sgoverna da sempre – a concedere i permessi a costruire e a intascare i salati oneri di urbanizzazione; in cambio promette le opere di regimazione idrica che poi non realizza. Ci sono imprenditori che hanno investito nel nostro territorio per avviare attività di eccellenza e ora si lamentano di come il Comune “ha del tutto disatteso quanto pattuito”.

Invece di salvaguardare il territorio l’Amministrazione ha iniziato a svenderlo aprendo le porte ad attività nettamente peggiorative, come l’impianto smaltimento liquami a due passi da Villa Montalvo e Asmana. La costruzione dell’impianto che tratterà anche rifiuti speciali va avanti, ma le opere idrauliche si sono già fermate per la scoperta di un vincolo archeologico. Secondo voi verrà fermato l’impianto? Oppure aprirà comunque, sperando che semplicemente non piova?

[1] Proposta di legge 185/2017 Regione Toscana
[2] Ordine del giorno PD su rischio alluvioni

Centraline per un’aria a 5 Stelle

centraline-assemblaggioPubblicato su Bisenziosette – 3 novembre 2017

Come MoVimento 5 Stelle avete lanciato un progetto per il monitoraggio dell’aria, ci può spiegare di cosa si tratta e come funziona?

Come Meetup 5 Stelle di Campi abbiamo costruito delle centraline per misurare le polveri sottili (PM10) presenti nell’aria, cioè essenzialmente l’inquinamento prodotto da traffico, riscaldamenti e processi industriali. Si tratta di centraline a bassissimo costo (un centinaio di euro l’una), ben diverse da quelle di ARPAT che misurano con maggiore precisione anche altri inquinanti, ma che costano decine di migliaia di euro. I dati vengono raccolti via internet e generano statistiche giorno per giorno.

Abbiamo iniziato più o meno in contemporanea al progetto “Che aria tira?” delle Mamme NO-inceneritore, la nostra prima centralina è entrata in funzione a gennaio del 2017. Siamo soddisfatti perché con le nostre modeste forze (e meno di un decimo del budget raccolto delle Mamme) abbiamo realizzato ad oggi quattro centraline e abbiamo materiale per completarne dieci. Ovviamente i nostri dati sono disponibili per integrare la rete di “Che aria tira?”.

Con la logica dell’Open Source abbiamo realizzato un progetto a basso costo con la possibilità di essere facilmente copiato e replicato. Tutto il materiale e i dati acquisiti sono liberamente disponibili su internet.

centraline-smartphoneDove sono posizionate le centraline?

Ad oggi abbiamo installato una centralina in via Buozzi, una Sant’Angelo e una a Prato. Le altre sono attualmente usate per i test e le calibrazioni.

Questa attività che state portando avanti va a riempire un “vuoto”, da tempo ormai i cittadini chiedono un monitoraggio più attento di quest’area…

Chi dovrebbe tutelare la nostra salute è evidente che non lo fa. Su scala mondiale comandano le lobby. Quella dei combustibili fossili decide guerre e assetti internazionali, quella dei produttori di auto si permette di truffare il mondo intero senza pagare dazio (vedi scandalo “dieselgate”). Sul piano locale le amministrazioni e la politica si guardano bene da denunciare che l’aria che respiriamo è avvelenata: dovrebbero mettere in pratica azioni forti e magari impopolari. È più conveniente (elettoralmente parlando) lasciare che la gente si avveleni affogata fra strade, autostrade, aeroporti e inceneritori. Tanto l’aspettativa di vita si allunga e poco importa se gli anni in più da vivere saranno afflitti dalla pensione che non arriva e da patologie croniche sempre più diffuse.

Noi abbiamo messo le centraline dove la gente vive e respira, non come l’ARPAT, che la centralina di Campi l’ha tolta da anni. Sempre ARPAT – per misurare l’inquinamento di Firenze – mette una centralina nel giardino di Boboli!

Che risultati avete avuto fino ad ora?

I risultati del primo mese di misure sono allarmanti: a ottobre in via Buozzi abbiamo contato già undici superamenti del limite dei 50 microgrammi per metro cubo dei PM10. La norma vorrebbe che scattasse il blocco del traffico al settimo giorno di superamento consecutivo, inoltre la legge fissa un limite massimo di 35 superamenti in tutto l’anno!

Stiamo lavorando per capire come mai il livello di PM10 misurato è decisamente superiore a quello dichiarato da ARPAT per Signa. A gennaio 2017 le nostre misure erano del tutto paragonabili a quelle “ufficiali”, ma nel mese di ottobre abbiamo contato molti superamenti che la centralina della Regione non segnala. Stiamo lavorando intensamente per verificare la calibrazione dei sensori e incrociare i dati con quelli prodotti dalle centraline delle Mamme, così da permettere agli esperti di spiegare il fenomeno.

Una cosa è certa: l’aria si pulisce solo se si alza il vento, altrimenti la Piana diventa una camera a gas. Stare in mezzo al traffico è una condanna sicura, ma non ci si salva neanche in zone che parrebbero più pulite.

Purtroppo non abbiamo i sensori per misurare altri inquinanti: idrocarburi, biossido di azoto, monossido di carbonio, ecc. Ma di sicuro la presenza di polveri è un segnale di aria malata. Il nostro intento è far toccare con mano che il problema esiste, anche se non si vede. O meglio, si vede solo se si contano le patologie conseguenti.

Avete avuto modo di condividere questo percorso anche con i comitati?

Dispiace registrare un certo grado di diffidenza nei confronti del MoVimento da parte di comitati e movimenti vari; ad esempio avevamo chiesto di poter esporre le nostre centraline a margine del convegno Zero Waste della settimana scorsa: constatiamo che era presente il banchino di Un’altra Sesto è Possibile mentre a noi neanche hanno risposto.

Ma soprattutto ci spiace un certo atteggiamento diffuso in molti comitati: da una parte si esalta la partecipazione e l’attivismo come cura ai mali causati dalla delega e dal disinteresse. Dall’altra – quando è indispensabile l’azione politica – c’è un grande affanno per voler essere equidistanti, “apartitici”. Cari comitati, le vostre battaglie e il vostro attivismo sono encomiabili; noi spesso portiamo avanti le stesse battaglie fuori e dentro le istituzioni; crediamo che un percorso comune sia inevitabile se davvero vogliamo cambiare la Piana. Se continueremo a dare credito magari a qualche vecchio arnese della politica (bravo solo a riciclare sé stesso) ci troveremo per sempre a combattere i disastri che questi signori sanno produrre.

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/aria/
[2] http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/10155dl.htm
[3] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6858

Ex sindaco Chini a processo: prima udienza, molti imputati

palagiustizia-novoliIniziato il processo all’ex sindaco Chini, coimputati anche responsabili comunali tutt’ora in carica. È iniziato ieri il processo per la lottizzazione Poliarma: le 105 nuove unità abitative costruite nella frazione di Sant’Angelo. Il permesso a costruire è del 2012, ma già nel 2014 la Procura indagava per abusi edilizi (volumetrie gonfiate). Nel 2016 c’è stato il rinvio a giudizio per l’ex sindaco Chini, oggi sappiamo i nomi degli altri imputati.

L’operazione edilizia fu fortemente voluta dal Chini, questi erano gli ingredienti: il terreno della ex tintoria Magni, i piani e le autorizzazioni del Comune, la cooperativa Poliarma legata alla Polizia di Stato, i mutui erogati dalla banca “amica” del Partito (Monte dei Paschi).

Di solito – nei processi su materia edilizia – il Comune dovrebbe risultare parte offesa, ma ieri diversi nomi noti al Comune di Campi Bisenzio risultavano tra gli imputati: Adriano Chini (ex sindaco), Rodolfo Baldi (ex dirigente all’Urbanistica ed ex segretario comunale), Pietro Pasquale Felice (architetto, già dirigente Lavori Pubblici e Urbanistica), Franco Pepi (geometra, era responsabile all’Ufficio Edilizia Privata, ora all’ufficio Traffico), Alessandro Giannelli (ex geometra all’Edilizia, ci risulta non più dipendente del Comune). Imputati anche l’ex presidente di Poliarma, il direttore dei lavori, e altri soggetti. Tra i testimoni convocati anche l’architetto Letizia Nieri, responsabile dell’Urbanistica al Comune.

Diversi gli argomenti trattati dal Pubblico Ministero Gianni Tei, sotto gli occhi del giudice Elisabetta Pagliai. Si parla delle quote e dei volumi dei locali sottotetto, che sembrano difformi da quelli segnati al catasto. Il PM evidenzia come la Regione abbia confermato che sono stati edificati 300 metri cubi in più; una difformità considerata secondaria, tanto da poter chiudere un occhio. Anche il rischio idraulico tiene banco perché si teme che i garage finiscano sott’acqua. Si cercano soluzioni oltre alla cassa di espansione prevista; varie ordinanze sindacali e la variante del 2016 non hanno ancora sortito un risultato soddisfacente. Il PM ha voluto ascoltare anche alcuni liberi professionisti locali. Il tutto nella continua difficoltà – rilevata dal PM – di avere informazioni puntuali dal Comune, perché non si capisce mai con chi bisogna parlare!

L’udienza è durata l’intera mattinata, la prossima è prevista per il 23 novembre, alle 9.