CampiBisenzio periferia-discarica: al sindaco Fossi va bene così!

campi-periferia-discaricaIl sindaco di Prato Biffoni ha tradito cittadini e Consiglio rifiutandosi di fare ricorso al TAR contro il nuovo aeroporto [1], il Fossi a Campi tace.

Sindaci di un “fu” partito democratico e di sinistra stanno distruggendo la Piana e la speranza di un mondo migliore: terza corsia, nuovo inceneritore, nuovo aeroporto… tutti a capo chino, obbedienti agli ordini del Partito del cemento, del malaffare, della devastazione ambientale. Parolai come il Biffoni che promette il ricorso [2] e poi scappa, inesistenti come il Fossi che non dice né sì né no, fantocci come Nardella che esegue gli ordini di Renzi e Carrai.

Sindaci senza spina dorsale, attenti alla poltrona e a non scomodare il “Giglio Magico” (Renzi, Rossi, Carrai, Nardella, Lotti) per garantirsi la carriera politica.

Emiliano Fossi: un sindaco che prende in giro gli elettori e i cittadini, promettendo in campagna elettorale “ambiente pulito”, sviluppo sostenibile, con tanto di foto accanto ai paladini dei rifiuti zero. Ma poi non muove un dito contro inceneritore e aeroporto, sponsorizzando solo le buffonate dei CampLab, delle Proloco, delle Filodiffusioni.

Degno contorno sono i consiglieri comunali di maggioranza, allineati agli ordini di partito, muti perché privi di idee proprie oppure timorosi e obbedienti per garantirsi la benevolenza dei piani alti, non si sa mai un domani…

Questi sono politici che ci fanno schifo: sanno della diossina che dall’inceneritore di Montale passa nel latte materno. Sanno che i tumori li abbiamo avuti per San Donnino e li avremo per Case Passerini. Sanno che Peretola e Brozzi sono periferie-discarica, ma estendono questo modello ai loro territori. Sanno che gli investimenti per le grandi opere li paghiamo noi, ma i benefici saranno briciole (dov’è tutta la ricchezza che i grandi centri commerciali dovevano portare!?). Si vendono agli interessi di pochi, sono disposti a devastare il bene comune fatto di ambiente, salute e denaro pubblico in cambio di un posticino protetto per sé e per la propria famiglia. Sono miopi e meschini perché svendono l’ambiente in cui loro stessi vivono pensando che basti chiudere la porta di casa per godersi lo stipendio di sindaco o di assessore.

Il MoVimento 5 Stelle sta al fianco dei cittadini e dei Comitati, lo possiamo fare perché non abbiamo né padrini né padroni. Non è più il tempo di delegare alla politica, che si dimostra indegna, priva di etica, bugiarda e venduta. Chiediamo disperatamente a tutti i cittadini che si uniscano nelle lotte presenti e future contro lo scempio.

[1] http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2014/11/13/news/i-sindaci-della-piana-uniti-si-al-confronto-no-al-ricorso-al-tar-1.10302568
[2] http://www.notiziediprato.it/news/ampliamento-peretola-biffoni-firma-il-ricorso-del-comune-al-tar

PUBLIACQUA TI RIMBORSA (ma fino al 30 settembre)

Ricordiamo ai cittadini che il 30 settembre prossimo scade il termine ultimo per presentare istanza di rimborso per la quota depurazione, secondo quanto stabilito dalla Sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale.
Verificate  il  vostro codice utente che trovate nella bolletta Publiacqua e se avete diritto al RIMBORSO del canone di depurazione NON dovuto e pagato dal 2003 al 2008.
A questo link: http://www.publiacqua.it/servizi/rimborso
(Se non siete in possesso del codice chiedetelo all’amministratore del vostro condominio.)

Cattura1Cattura2

 

Contributo affitto, un’altra tegola sulla testa dei cittadini.

cedolare-secca-affitti-diritti-inquiliniIl M5S di Campi Bisenzio da sempre in prima linea nella lotta per l’emergenza abitativa, ancora una volta denuncia quanto il problema sia scarsamente affrontato da questa Giunta. Riceviamo quotidianamente lamentele da parte dei cittadini riguardanti i vari disservizi che questa Amministrazione inanella con l’andare del tempo. Ultima tra questi è il contributo affitto che già nel gennaio 2014 la giunta si è impegnata ad erogare. Adesso, dopo l’erogazione della prima trance e all’erogazione di una parte ma non del saldo, le famiglie beneficiarie si sono sentite dire dal Comune che non ci sono più soldi, anche se la Regione Toscana ha ripartito per questo tipo di intervento al Comune di Campi Bisenzio, la bellezza di 104.296,62 euro a cui si devono aggiungere i 97.000 euro stanziati dal comune stesso. Non si capisce del perché non ci siano più soldi. Stessa sorte è toccata per il “bonus” libri di testo, evaporato nel nulla. I Consiglieri del Movimento 5 Stelle di Campi Bisenzio, si sono immediatamente attivati per richiedere un Question time nel prossimo consiglio comunale del 29 luglio, per capire come realmente stanno le cose ed eventualmente dove sono andati a finire i soldi stanziati. Tutti i cittadini sono invitati al Consiglio Comunale. Ancora una volta il M5S invita la cittadinanza tutta ad un’ ampia partecipazione, più partecipiamo, e più siamo forti nelle nostre ragioni.

Comunicato #9 – ‪#‎Inceneritore‬: IDV si cala le braghe davanti al sindaco e SEL scompare

In Consiglio arriva la richiesta di una nuova Valutazione di Impatto Sanitario sull’inceneritore e le altre nocività della Piana. Che la maggioranza avesse poca voglia di discutere la sua stessa mozione [1] lo si capisce dal fatto che si sarebbe rimandato per la terza volta se noi del 5 Stelle non avessimo chiesto di anticiparne la discussione.

A che serve una VIS? Ad esempio a sapere quanti tumori abbiamo adesso nella Piana a causa dell’inquinamento e quanti in più ne avremo con un inceneritore e/o con il nuovo aeroporto.

A parole tutti vogliono una nuova VIS per rimpiazzare quella ormai inutile del 2005, ma la mozione illustrata da Ridolfi di IDV ci è parsa molto debole perché non chiede al Comune di promuovere tale indagine, ma spera che sia qualcun altro a farla (si suppone Regione Toscana)! Peccato che la Regione nel 2012 ha già risposto picche a una richiesta analoga.

Ecco quindi il senso dei sei emendamenti che il M5S ha presentato [2]:

1) Essendo la VIS una procedura volontaria, chiediamo che sia il nostro Comune a promuoverla.

2) Far partecipare al tavolo della VIS anche i Comitati della Piana, le associazioni dei medici, ecc.

3) Affidare lo studio VIS a organismi indipendenti.

4) Attendere l’esito della VIS prima di costruire l’inceneritore o il nuovo aeroporto.

5) Usare la parola inceneritore invece di termovalorizzatore.

6) Inserire nella VIS la misurazione completa dell’inquinamento attuale.

Il relatore di IDV in prima battuta si dichiara favorevole a recepire gli emendamenti n.1 e n.3. Un po’ pochino per la verità, ma già il n.1 era sufficiente a garantire che la VIS si sarebbe fatta.

E allora che succede? Interviene il sindaco in persona, si inventa che per rispetto delle istituzioni lui non se la sente di scavalcare la Regione e fare un lavoro che spetta a quest’ultima; quindi l’emendamento 1 non s’ha da fare! Ridolfi scatta sull’attenti: fa una giravolta, si cala le brache e ritira l’appoggio al primo emendamento!

Il resto è una pagliacciata: i 5 emendamenti da noi proposti vengono respinti in blocco dalla maggioranza Fossi, con IDV che obbedisce all’ordine e SEL (il neo consigliere Angelo Hu) che nel frattempo è scomparso dall’aula.

Il risultato è una mozione che vale zero: nessuna VIS sarà mai avviata. E anche se fosse, non ci sarà alcuna garanzia di partecipazione democratica né che gli esiti siano tenuti in considerazione prima di procedere.

Qualcuno crede ancora che questi consiglieri stiano facendo gli interessi dei cittadini?

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/5/50/2014-04-10_odg-nuova-vis.pdf
[2] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/images/8/80/2014-04-10_emendamenti-nuova-vis.pdf
[3] http://mentelocaledellapiana.files.wordpress.com/2012/09/dossier-inceneritore-set-2012.pdf

MANIFESTAZIONE “NO NUOVO AEROPORTO”

aeroportola piana dei fuochi

 Aeroporto,tanti dubbi ed una sola certezza: i bisogni dei cittadini vengono ignorati.

Il MoVimento 5 Stelle  è sempre favorevole nell’appoggiare iniziative che vadano verso una maggiore offerta di servizi per i cittadini nel rispetto dell’ambiente e con costi sostenibili.

Purtroppo la questione Aeroporto non va in questa direzione!!!

 La nuova pista infatti consentirebbe l’atterraggio di aerei più grandi, con maggiori impatti a livello ambientale ed acustico sugli abitanti della piana, e con costi enormi di realizzazione a carico della collettività. Da quanto si evince dalle dichiarazioni di Marco Stellahttp://www.ilsitodifirenze.it/content/927-fi-potenziare-laeroporto-di-firenze-renzi-sblocchi-la-situazione e dai comunicati di ADF, ci sarà anche un raddoppio del numero dei voli, tali da avere secondo le mire industriali della società di gestione, un volo ogni 5 minuti circa, con linee che collegherebbero Firenze con  Mosca, Istanbul e il medio Oriente. Tale situazione farebbe venire meno le considerazioni inserite nel PIT dalla Regione Toscana che puntava ad un city airport per Firenze. Ci rammarica leggere affermazioni di tale portata dove la politica e i politici locali incuranti della sicurezza dei cittadini e della pericolosità di un aeroporto a ridosso di un’area così urbanizzata, chiedono un acceleramento nella realizzazione. I cittadini in tale scenario, ancora una volta, occupano  un ruolo di secondo piano per il PD,  Forza Italia e tutti gli altri che appoggiano tale opera a discapito della cementificazione di un’area che rappresenta uno degli ultimi polmoni verdi della Piana.Vorremmo ricordare inoltre, che la zona dove verrebbe realizzata la nuova pista, è un’importante riserva naturalistica, con aree già protette dal WWF, dove abitano diverse specie di volatili di medie dimensioni (gabbiani, aironi, ecc..), i quali potrebbero provocarefenomeni molto rischiosi come l’impatto con i volatili (il cosiddetto Bird Strike), non propriamente una garanzia per la sicurezza dei voli e per la specie presenti. I gabbiani in particolare sono  presenti nell’area della discarica di Casa Passerini, divisa dal resede aeroportuale  dall’autostrada A11.                                                                                        Un domanda sorge spontanea: nessuno ha  pensato a potenziare i collegamenti ferroviari, garantendo sulla tratta Firenze SMN-Pisa Aeroporto e viceversa percorrenze in 45/50 minuti, con i turisti che arriverebbero direttamente nel centro del capoluogo toscano?                                                                                                                           Sarebbe più giusto investire i fondi statali destinati a finanziare questa distruzione dell’area in opere necessarie sul territorio?                                                                                             I cittadini si pongono questo problema, ricordando che il territorio non è un bene riproducibile, ma una risorsa da preservare per le future generazioni.La politica, ancora una volta, detta soluzioni incuranti dei reali bisogni dei cittadini, dimostrando una volta di più un bisogno di cambiamento forte e  radicale in questa città. A decidere del futuro dei cittadini DEVONO essere i cittadini stessi, non una classe politica fondata sul privilegio ed il mantenimento della poltrona! I partiti sono avvisati, presto i cittadini non potranno essere più ignorati.

#vinciamonoi

( da: http://stampa.firenze5stelle.it/comunicati-stampa/23372/)

A chi serve l’emergenza di ‪via dei Confini‬?

cantiere Pochi giorni fa ho scritto dei consiglieri di maggioranza che non sanno decidere se il senso unico in via dei Confini sia un tentativo da fare per alleviare i disagi oppure no. Gli stessi non hanno invece alcuna esitazione ad approvare appalti se le cifre in gioco sono da capogiro.

Dopo il Consiglio comunale di giovedi la faccenda è ancora più chiara: quei consiglieri che in 5 mesi non hanno ponderato abbastanza su un senso unico, in appena una settimana hanno capito che modificare la convenzione per il Piano Complesso PCI3 era cosa buona e giusta; si tratta di 55.000 metri cubi tra nuovi palazzi e negozi [1], con annesse strade, parcheggi, infrastrutture.

Tanto per dirne una: il consigliere Paolieri prima di avallare il senso unico vorrebbe vedere l’analisi dei flussi di traffico, ma per urbanizzare 90.000 metri quadri di terreno ne fa tranquillamente a meno!

Ecco che l’esasperazione dei cittadini di via dei Confini diventa pure utile! Il ricatto è questo: te Comune mi fai riempire il territorio di cemento e io plazzinaro ti costruisco la bretellina per alleggerire il traffico! Per fare bella figura ti ci metto dentro anche una scuola e il campo di calcio…

È scattata quindi la nuova promessa: il Comune esproprierà i terreni per far costruire la nuova strada entro il 31/03/2015. Vi ricordate la promessa del 30/06/2013? E quella del 31/12/2013? Avvertite un certo senso di déjà-vu?

Ma questa forse è la volta buona, che i cittadini restano fregati per davvero! Infatti finora tutto era saltato perché non si riusciva a far quadrare le necessarie garanzie (fideiussioni) dell’intera opera per via dello stato precario delle ditte attuatrici oppure per il fatto che il Comune non riesce ad espropriare i terreni. Ecco che viene in soccorso una leggina: si spezzetta la fideiussione separando l’opera privata da quella di interesse pubblico. Vuol dire, ad esempio, che se il Comune non riuscisse ad espropriare i terreni la bretellina non verrà costruita e nemmeno intascherà la fideiussione, ma il privato continua a costruire indisturbato i suoi immobili!

C’è di più: il Comune non paga direttamente per la bretellina, ma fa un bello sconto ai costruttori sugli oneri di urbanizzazione. Con questo escamotage si evita di fare una gara pubblica, con tutti i dubbi relativi alla legittimità dell’operazione e sulla qualità del risultato finale.

Il provvedimento è stato approvato in Consiglio con il voto favorevole e l’entusiasmo di tutta la maggioranza.

Ma questi politici fanno gli interessi di chi?

[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/wiki/index.php/Piano_Complesso_di_Intervento_3_-_La_Villa

Via dei Confini‬ a Campi Bisenzio‬: l’ostinazione di non fare

La protesta dei lenzuoli per il senso unico

Che via dei Confini sia un inferno di traffico, rumore, veleni da respirare lo sa bene chi ci vive: il Comitato dei lenzuoli è la voce di questi disperati. Lo sa bene anche l’amministrazione che ha imposto i divieti (30 km/h e no camion), ma poi si guarda bene da farli rispettare.

I problemi sono gravi al punto tale che l’ex sindaco Chini aveva promesso di trovare qualcuno che costruisse la “bretellina di Capalle” (inizio lavori promessi per giugno 2014), ovviamente gli imprenditori volevano in cambio costruire un bel po’ di nuovi palazzi. Ma erano solo balle da campagna elettorale: non si sono trovati gli imprenditori (mezzi falliti) né si sono espropriati i terreni.

Il senso unico non sarà la migliore delle soluzioni, ma costa quasi nulla e può alleviare i disagi, per questo a ottobre 2013 presentammo una mozione in Consiglio. Entro febbraio il sindaco avrebbe dovuto illustrarne la fattibilità e i consiglieri decidere.

A che punto siamo? La Commissione ambiente si è riunita ormai per la terza volta, ha brillato per latitanza l’assessore che si è visto 5 mesi fa solo una volta. L’assessore è stato sostituito da due settimane, ma nulla è cambiato.

I consiglieri hanno studiato i progetti realizzati dal Comitato di cittadini, sono state discusse alcune varianti, ma la voglia dei consiglieri di maggioranza di rimandare e di affossare tutto emerge con forza.

Ad esempio Paolieri (PD) lamenta che non si può decidere senza uno studio sul flusso del traffico. Ma quando mai il Comune ha fatto questi studi? Il centro storico è stato riaperto “per tentativi” (parole del sindaco), senza studiare un bel nulla! E i dati sui veleni che si respira (ma nulla sappiamo) sono meno importanti? E il rumore? L’unico dato disponibile è del 2005, che attesta un “potenziale rischio per la salute umana”. Per Paolieri vale il principio di precauzione all’incontrario: teniamoci i rumori (e i veleni) perché non sappiamo come funziona il traffico!

Anche Loiero (PD) e Ridolfi (IDV) voterebbero contro al senso unico, perché non sono convinti; al punto tale di non voler neanche fare una sperimentazione! Però se ci fosse stato da spendere qualche milione per gli appalti della bretellina scommettiamo che si sarebbero sbracciati a favore? Con buona pace degli studi del traffico che comunque non si farebbero.

Questi politici sono incapaci di dare risposte ai cittadini! Sono capaci solo di farsi corrompere gratis quando c’è da distribuire soldi per grandi appalti o per far arrivare un po’ di quattrini mascherati da rimborsi là dove si costruisce il consenso, oppure per assegnare qualche incarico retribuito agli amici. Il resto è solo marketing per promuovere sé stessi: dalle feste di Natale alla riapertura del centro.

Il caso amaro di CampLab

CampLabCome forse sapete, o magari non sapete, durante la campagna elettorale delle amministrative del 2013, l’allora candidato Fossi si era inventato i CampLab, i laboratori civici che avrebbero permesso la partecipazione dei cittadini alle scelte programmatiche del candidato medesimo e del di lui partito. Ora, la partecipazione dei cittadini al governo è sempre una bella cosa; è un valore costituzionalmente protetto, ed è una cosa su cui ci si è interrogati a lungo e seriamente, a cominciare dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, ma anche in Italia, dove il tema derivato da Porto Alegre aveva ispirato il movimento del Nuovo Municipio nella cui carta c’è scritto, papale papale, che il nuovo comune partecipato intendeva trasformare gli enti locali da luoghi di amministrazione burocratica in laboratori di autogoverno. Nulla di tutto ciò nei CampLab del Fossi, molto più alla buona, alla viva il parroco insomma, dove ci si riuniva su temi decisi non si sa da chi, un po’ in famiglia (tra simpatizzanti, leccaculo e aspiranti tettatori della futura amministrazione); nulla c’era del tentativo audace e orgoglioso del nuovo municipio del farsi istituzione della partecipazione. Erano più incontri in famiglia, insomma, a far finta di discutere di politica. La riprova era infatti che, a rifletterci seriamente, come strumento di partecipazione i CampLab avevano fatto acqua da far paura, peggio dell’alluvione del ’66; Fossi le vinceva sì le elezioni, ma con il passo del gambero, perdendo 2.917 voti rispetto alle precedenti consultazioni amministrative (22,97% in meno). A voler essere coerenti, insomma, bisognava dedurne che non solo i CampLab non avevano aumentato la partecipazione dei cittadini (i votanti erano precipitati dall’84% al… 51%), ma nemmeno degli elettori del PD. Una roba da lasciar perdere insomma.

Libertà è partecipazione… quasi

E invece no; Fossi stupisce tutti e spariglia; i CampLab sono un modello di partecipazione e vanno reiterati oltre la fine della campagna elettorale. Uno potrebbe obiettare che non è che ‘sti CampLab abbiano dato tanto buona prova, e che se uno volesse aumentare il tasso di partecipazione, meglio varrebbe introdurre alcuni strumenti consolidati che altrove invece hanno dato buon esito, e che peraltro sono già stati approvati dal consiglio comunale; tipo il bilancio partecipato, per dirne uno. Ma troppa partecipazione è troppa; meglio puntare sui più tranquilli e soporiferi CampLab. E così nell’ottobre 2013 i CampLab resuscitano come Lazzaro dalla tomba e sono oggetto di due giornate, che hanno lo scopo di creare 4 cabine di regia con diversi attori dove si parlerà, secondo il divisamento dell’amministrazione, di innovazione, territorio, beni comuni e servizi dei cittadini per elaborare proposte che diventeranno “atti di governo”. Intanto parlano loro; a questi due giorni intervengon il Fossi medesimo, il vicesindaco, il presidente del consiglio comunale, un sacco di gente che non si capisce che cazzo c’entri: certo Massimo Giusti, certo Leonardo Sacchetti, certo Ernesto Ferrara, certo Andrea Savelli, certo Cristiano Lucchi, certo Angelo Cimarosti, certo Rosario esposito La Rossa, certo Falco Joannes Bargagli Stoffi. Per ora partecipano questi qui. Poi a novembre 2013 partono i famosi CampLab, che ripetono più o meno la macchietta della campagna elettorale, forse anche meno; ma che sono lo stesso un grande successo, tanto che la Giunta rileverà con soddisfazione estrema che agli incontri hanno partecipato in media ben 15 persone –circa. Essendo 4 gruppi, 60 persone –circa. Sai che partecipazione. Però c’è soddisfazione; i facilitatori dei 4 gruppi si presentano tutti insieme a Villa Rucellai l’11 dicembre 2013 e presentano i materiali usciti dai gruppi medesimi, che la Giunta si studia come le cose sante e a verificare la fattibilità tecnico/amministrativa delle proposte partorite dai valorosi 60. E qui c’è il trucco; si tratta delle stesse modalità previste dal bilancio partecipato, che però, dove lo fanno come dio comanda, il momento assembleare è organizzato e controllato dai cittadini stessi, mica dai facilitatori e dai coordinatori scelti dal comune nell’ambito della prosecuzione della campagna elettorale e sotto il benevolo e paterno controllo dell’amministrazione che decida i temi su cui si deve discutere. Dove lo fanno così? Per esempio al VII Municipio di Roma (dove infatti i cittadini mettono becco sulla politica edilizia, e perciò le assemblee contano centinaia di partecipanti, mica 60). Se la storia finisse qui, sarebbe la narrazione del tentativo piuttosto miserevole dell’amministrazione Fossi di darsi una patina di democrazia partecipativa, che fa finta di essere tanto tanto inclusiva tanto le decisioni prese nelle segrete stanze, e quelle chi le mette in discussione?, e che costa poco. Costa poco? Ahimè, non sarà nemmeno così.

Un infortunio amministrativo

Il successo oceanico di cotanta partecipazione e la compiuta democraticità dell’amministrazione campigiana non può mica essere gratis, no? Le giornate del 19-20 ottobre chi le paga, visto che devono venire tutti questi tizi che non si sa che cazzo c’entrino, ma che fanno figura? E chi le pagherà? Ma il comune, che pure ha una pletora di personale, ma che mica può mettersi a organizzare queste cavolo di giornate per conto suo. Si dà tutto in outsourcing, con la solita formula dell’associazione di volontariato disponibile. Dunque c’è da prenotare qualche albergo (il comune non lo può fare da sé), c’è da richiedere i permessi previsti per legge (molti dei quali li dà il comune, che però non lo può fare lui lì), da pagare la SIAE (boh.. perché la SIAE?). Ora, se il comune non lo può fare, chi meglio di una bella Società Sportiva Dilettantistica, iscrizione al Coni n. 145782, al secolo la Polisportiva 2M, che evidentemente per queste pratiche burocratiche ha tutte le professionalità che mancano al comune. La Polisportiva medesima, con lettera del 26 settembre 2013, accetta di organizzare il tutto per conto del comune dietro regolare corresponsione del rimborso spese. E la giunta, con delibera 214 del 1 ottobre 2013, delibera di affidare alla polisportiva l’incarico. La Polisportiva ottempera, l’amministrazione scrive tutta giuliva del successo oceanico di tutti questi tizi che si continua a non sapere che cazzo c’entrino; e nel frattempo, il 15 ottobre 2013, il responsabile dello Staff del sindaco (componente del gruppo di amici incompetenti) Carlo Andorlini, determina l’impegno di euro 10.400,00 per coprire il rimborso spese che prima o poi la Polisportiva esigerà. Ora, la determina è, dal Dgls. 165/2001, l’atto di spesa nel quale si sostanzia l’autonomia del dirigente. Solo un dirigente può assumere una determina nell’ordinamento della Pubblica Amministrazione italiana. E se Andorlini, voluto personalmente dal sindaco, è stato inquadrato come dirigente, vuol dire che ha certe capacità. Perché allora la determina comporta un impegno di spesa se la Polisportiva non ha minimamente quantificato le spese che occorreranno per l’organizzazione della manifestazione? Alla lettera del 26 settembre non è infatti allegato alcun preventivo dettagliato e di solito le determine si assumono quando è certa la cifra da impegnare. Se non si sa quando si spenderà, come capita per le riparazioni urgenti in cui non c’è tempo per chiedere preventivi, si assume la determina quando c’è la fattura. Invece Andorlini impegna 10.400,00 euro. Come esce fuori questa cifra, se la manifestazione si deve ancora svolgere e i giustificativi di spesa ancora non ci sono? E perché solo 6.400,00 dei 10.400,00 sono impegnati sul capitolo di spesa 400 sc 01 “spese per attività culturali” mentre il resto (4.000,00 euro) va sul capitolo 697 “contributo per attività e sviluppo dell’associazionismo”? Si tratta di un infortunio amministrativo o è un compenso a nero gabellato come rimborso spese?

Liber viene da Liberare

La lettura dei libri, si sa, è attività propria degli uomini liberi, perché rende liberi. E siccome il solito Andorlini è uomo colto e sa che “la partecipazione sia come cultura del civismo e della corresponsabilità sia come impegno che nasce dal continuo e costante confronto con la gente” è il punto qualificante di questa Amministrazione, bisognerà proprio divulgare tutto il ricco, ricchissimo materiale prodotto dai valorosi 60 realizzando un libro, Di qui, oltre ad avere già speso la bellezza di venti milioni di vecchie lire per questa amenità, ecco la seconda pensata: chiedere alla IDEST quanto possa costare la stampa di un numero limitato di copie di un simile volume. La IDEST risponde con lettera del 18 dicembre 2013, stavolta con un preventivo come Dio comanda, offrendosi anche di fare il lavoro di editing (evidentemente l’italiano anzi l’itagliano zoppicava). Quindi, come da determina n. 1 del 24 dicembre 2013, un numero limitato di… 1.500 copie costerà altre 7.200,00. Ora, chi conosce un po’ l’ambiente librario sa che nella saggistica la vendita di un testo va dalle 500 alle 1.500 copie; un saggio che venda 500 copie è un successo, mentre un saggio che ne venda 1.500 è un grande successo. Ciò detto, realisticamente, quante copie ci si può aspettare che venda il libro dei magnifici 60? La risposta è ovvia: zero. Ai cittadini non gliene frega nulla, sennò sarebbero intervenuti ai CampLab medesimi. Ai 60 forse, ma comunque 1500 diviso 60 fa 25 copie a testa. Troppe anche per loro. Dunque è facile prevedere che anche questa tiratura finirà in qualche scantinato, come tante altre precedenti, per la gioia di topi e di tarli –a parte le copie regalate dal sindaco a varie personalità con cui si illuderà di fare bella figura (perché la personalità butterà subito il libro nella differenziata). E con questo il totale va a 17.600,00 euro: 35 milioni delle vecchie lire, troppi per l’ego ipertrofico di una classe politica che magnifica se stessa a spese nostre e che maschera appena la propria insipienza amministrativa, producendo determine farlocche e rimborsi spese dietro la presentazione di nessun giustificativo di spesa. Secondo noi le spese oggetto di rimborsi (ricordiamo ancora una volta che si tratta di soldi pubblici) devono essere tutte documentate con fatture e scontrini per comprovarne la spesa effettiva sostenuta dall’associazione. Ma, come ci ha detto una volta il sindaco in persona, questo è il nostro stile amministrativo. A parte che ci sembra uno stile amministrativo un po’ del cazzo, più da Re Sole che da amministratore tenuto, come da codicistica, al buon senso del padre di famiglia, è proprio questo il guaio. E’ uno stile amministrativo. Per cui se qui sono ancora solo 17.400,00 euro, poi si passa alla disinvoltura con cui si affidano servizi e lavori alle varie associazioni di volontariato, citiamo l’associazione anziani, tanto per non fare nomi che becca € 97.000,00 Esentasse. Diconsi novantasettemila (determina 165 del 24/12/2013) per attività varie di natura sociale e di sorveglianza spazi pubblici. E qui dal caso si passa ai casi. Amari!

SVILUPPO AEROPORTUALE TOSCANO tra scelte antieconomiche,deficit ferroviario e rischi ambientali.

screenIl M5S di Campi Bisenzio organizza un incontro sul tema  aeroportualità toscana, in particolare tratterà le varie problematiche di carattere economico, logistico  e ambientale legate all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze “Amerigo Vespucci” . Anche l’aeroporto di Pisa “Galileo Galilei” entra a pieno titolo nel progetto, con la creazione di una Holding a gestione integrata. Scelte dettate da strategie di business che non tengono conto dei costi abnormi dell’operazione che in parte ricadrebbe sulle spalle dei cittadini, della scarsa produzione di posti di lavoro e dei possibili danni ambientali che ne deriverebbero. Il M5S è da sempre contrario a questo progetto , proponendo in alternativa un incremento della rete ferroviaria con lo scalo pisano, salvaguardando l’ambiente e la salute dei cittadini che vivono nella Piana.

L’incontro si terrà  VENERDI 04/04/2014 alle ore 21 presso la sala Consiliare “Sandro Pertini” del Comune di Campi Bisenzio.

EMERGENZA ABITATIVA Consiglio Comunale Straordinario

Emergenza #casa a #CampiBisenzio: problemi veri e business

cons com
Il Consiglio comunale sull’emergenza abitativa ha avuto due anime: da una parte le persone (tante quelle presenti!) che vivono l’emergenza sulla propria pelle: famiglie sotto sfratto, liste di attesa infinite per gli alloggi popolari, contributi affitto in ritardo, persone senza casa alle quali né i servizi sociali né gli interventi ordinari sanno dare una risposta. Dall’altra parte il mantra ripetuto a più voci dell’edilizia popolare, ben rappresentata in aula da Casa Spa, la società che gestisce il business dell’edilizia ERP per oltre 30 Comuni.

Ha aperto i lavori Luigi Ricci, nella veste di assessore alle politiche sociali (e con un contratto triennale per Casa Spa), seguito da Luca Talluri (presidente di Casa Spa) e Vincenzo Esposito (direttore di Casa Spa). Abbiamo ascoltato i numeri dell’edilizia popolare – circa 550 alloggi a Campi – e ci è stato detto che il nostro Comune è allineato se non migliore degli altri limitrofi.

Hanno preso la parola anche Susanna Meini di Sunia, Vincenzo Simoni di Unione Inquilini e Lorenzo Bargellini del Movimento di Lotta per la Casa, che hanno ben descritto la tragedia. Otre 300 famiglie che chiedono aiuto, una media di tre sfratti con forza pubblica al mese (ma il numero esatto e il calendario è segreto). Si è detto che di fronte a questa emergenza il sindaco ha l’obbligo istituzionale di intervenire, come di fronte a un terremoto. Si è ribadito che le attuali norme che assegnano le risorse spesso sono ingiuste per la realtà del lavoro nero.

Nel nostro intervento abbiamo detto che non è accettabile la latitanza dell’assessore; forse a causa del suo doppio incarico (retribuito con 1.756 euro mensili dal Comune e 1.250 da Casa Spa [1][2]) non trova il tempo per ricevere i cittadini se non con attese di oltre un mese, facendo perfino rimpiangere il vituperato predecessore Mengozzi. Nel più perfetto stile italiano si ignorano i quotidiani segnali di allarme, salvo poi – a tragedia avvenuta – stracciarsi le vesti e invocare misure straordinarie di emergenza. E tutti sappiamo che nell’emergenza i controlli vengono meno e si spalancano le porte a speculazioni e malagestione.

Abbiamo chiesto di tamponare l’emergenza: tagliando poche spese superflue si può facilmente quadruplicare gli interventi di prima emergenza, che pure ci convincono poco per economicità (le soluzioni presso gli affittacamere costano il triplo di un normale affitto!).

Abbiamo chiesto di reperire immobili pubblici non già per matrimoni e congressi (queste le grandi pensate dei CampLab! [3]) bensì per l’emergenza abitativa.

Abbiamo chiesto che le associazioni siano indirizzate su questo problema: non è pensabile che esistano i corsi di ginnastica per anziani, ma se una persona non sa dove dormire una notte trovi tutte le porte chiuse!

Abbiamo chiesto che il Comune si faccia promotore di iniziative tra inquilini e proprietari per sbloccare il patrimonio di 500 e passa alloggi sfitti di proprietà privata. Con quale coraggio si pensa di investire in nuova edilizia mettendo mano a chissà quali fondi, consumando altro territorio e con tempi incompatibili con l’emergenza, quando esiste un patrimonio inutilizzato così vasto?

Purtroppo la conclusione del sindaco è stata deludente: sull’emergenza immediata risposte zero! Per il futuro si andranno a cercare soldi coinvolgendo Regione, Casa Spa Banche e CNA per realizzare interventi in tempi e modi non meglio precisati.

[1] http://www.casaspa.it/azienda/trasparenza/incarichi%20esterni%202°sem.%202013.pdf
[2] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8321
[3] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/atti/gm/2014/00010803_08_00174592.pdf